La filosofia presocratica si concentra sullo studio dell'origine e della natura dell'universo attraverso diverse teorie e scuole di pensiero.
Empedocle e il ciclo cosmico delle radici rappresenta una delle teorie più affascinanti del periodo presocratico. Secondo Empedocle, l'universo è composto da quattro elementi fondamentali (acqua, aria, terra e fuoco) che lui chiama "radici". Questi elementi sono eterni e immutabili, ma si combinano e si separano ciclicamente sotto l'influenza di due forze cosmiche: l'Amore (che unisce) e l'Odio (che separa). Questo processo ciclico determina la formazione e la dissoluzione di tutte le cose nell'universo.
Anassagora e la teoria dei semi nell'universo introduce un concetto innovativo nella filosofia antica. Anassagora sostiene che l'universo sia costituito da infinite particelle microscopiche (semi) che contengono in sé tutte le qualità possibili. Queste particelle sono ordinate e mosse da una mente cosmica (Nous) che agisce come principio ordinatore. Le differenze tra la scuola eleatica e quella eraclitea emergono nel loro approccio alla realtà: mentre gli Eleati, seguendo Parmenide, sostengono l'immutabilità dell'essere e negano il cambiamento come illusorio, Eraclito afferma che tutto è in continuo mutamento e che il divenire è l'unica realtà. Questa contrapposizione ha influenzato profondamente il pensiero filosofico successivo, portando a nuove sintesi come quella di Empedocle, che cerca di conciliare l'essere immutabile degli Eleati con il divenire di Eraclito attraverso la sua teoria delle quattro radici.
Questi filosofi hanno contribuito in modo significativo alla comprensione della natura e dell'universo, ponendo le basi per lo sviluppo del pensiero scientifico e filosofico occidentale. Le loro teorie, sebbene superate dalle moderne scoperte scientifiche, rappresentano i primi tentativi sistematici di spiegare razionalmente i fenomeni naturali e l'origine del cosmo.