L'eredità di Bacone e Galileo
Il momento compositivo di Galileo rappresenta la sintesi perfetta tra teoria e pratica: dall'ipotesi all'esperimento, fino alla legge matematica che descrive il fenomeno. Se i risultati non corrispondono, si riprende il processo con nuove idee.
Le "sensate esperienze" e le "necessarie dimostrazioni" sono i due pilastri del metodo galileiano. La prima permette l'osservazione e l'induzione, la seconda garantisce la verifica logico-matematica. Galileo usò questo approccio per scoprire il principio d'inerzia e la legge di caduta dei gravi.
La rivoluzione galileiana elimina ogni forma di ricerca delle cause finali: la scienza deve occuparsi solo di come funzionano le cose, non del perché. Questo porta a una visione della natura come ordine matematico oggettivo e della scienza come sapere universalmente valido.
La famosa metafora del "libro della natura" scritto in caratteri matematici riassume perfettamente questa visione: l'universo ha una struttura geometrica precisa che possiamo decifrare solo attraverso triangoli, cerchi e figure matematiche.
L'eredità: Bacone e Galileo hanno creato le basi del metodo scientifico moderno che usiamo ancora oggi.