Taylorismo e Fordismo: La Rivoluzione del Lavoro
L'aumento della produzione crea un problema: come soddisfare la crescente richiesta di beni e servizi? La risposta arriva da due geni: Frederick Taylor e Henry Ford, che inventano metodi per produrre beni standardizzati, in serie e poco costosi.
Il taylorismo rivoluziona l'organizzazione del lavoro analizzando ogni operaio per capire la mansione più adatta. Crea una divisione netta: la direzione che guida e gli operai che eseguono. L'obiettivo? Superare l'opposizione tra operaio e imprenditore usando criteri scientifici invece che gerarchici.
Il fordismo introduce la catena di montaggio: invece di far muovere gli operai, è il lavoro che va da loro. Uomini e strumenti vengono posizionati secondo l'ordine delle operazioni, con carrelli che trasportano i pezzi da un operaio all'altro a intervalli precisi.
Il risultato è rivoluzionario: ogni operaio fa una sola cosa con un solo movimento, la produzione aumenta e i prezzi calano. Però c'è un prezzo da pagare: la spersonalizzazione dell'operaio, che diventa parte di una macchina perfetta ma disumanizzante.
Attenzione: Questi metodi aumentano la produttività ma trasformano l'operaio in un ingranaggio del sistema produttivo!