Completare l'unificazione: Veneto e Roma
L'Italia era come un puzzle incompleto e bisognava recuperare i pezzi mancanti, ma non era per niente facile. Il Veneto apparteneva all'Austria, mentre Roma era protetta dalla Francia di Napoleone III. Attaccare il Papa significava scontrarsi con i sentimenti cattolici degli italiani.
La Destra preferiva la via diplomatica, la Sinistra voleva l'azione diretta. Garibaldi tentò una nuova impresa simile a quella dei Mille, ma venne fermato sull'Aspromonte dall'esercito italiano stesso! Per rassicurare i francesi, la capitale venne spostata da Torino a Firenze.
La svolta arrivò grazie alla Prussia. Nel 1866, alleandosi con i prussiani nella Terza Guerra d'Indipendenza, l'Italia ottenne il Veneto (anche se furono i prussiani a fare il lavoro pesante contro l'Austria). Nel 1870, quando la Prussia attaccò la Francia, Napoleone III richiamò le truppe da Roma.
Il 20 settembre 1870 l'esercito italiano entrò da Porta Pia e conquistò Roma, che divenne la capitale definitiva. Papa Pio IX reagì furiosamente con la bolla "Non expedit", vietando ai cattolici di votare alle elezioni. Lo Stato cercò di calmare le acque con la "legge delle garanzie", ma la tensione tra Stato e Chiesa era ormai inevitabile.
Ricorda: La presa di Roma fu possibile solo grazie a eventi internazionali favorevoli - l'Italia da sola non ce l'avrebbe mai fatta contro Francia e Austria insieme.