L'Italia Entra in Guerra
L'Italia non è obbligata a intervenire perché sono i suoi alleati ad aver attaccato. Si scatena un dibattito furioso tra neutralisti e interventisti. Giolitti e i cattolici preferiscono la diplomazia, mentre nazionalisti e parte dei socialisti (incluso Mussolini) vogliono la guerra.
Il re Vittorio Emanuele III appoggia gli interventisti e mette pressione sul parlamento, che è a maggioranza neutralista. Intanto il governo firma segretamente il Patto di Londra (aprile 1915) con Francia e Inghilterra: l'Italia avrà Trento, Trieste e parte della Dalmazia.
Il 24 maggio 1915 l'Italia entra in guerra. Due anni dopo arriva il disastro: la disfatta di Caporetto (ottobre 1917) spinge il fronte indietro di 150 chilometri. Migliaia di soldati in fuga, civili terrorizzati, un esercito allo sbando.
Cambia tutto con il nuovo generale: disciplina di ferro, fucilazioni per i disertori, ma anche cibo migliore nelle trincee. Nel 1918 la vittoria di Vittorio Veneto costringe l'Austria all'armistizio il 4 novembre. L'impero austro-ungarico crolla.
💡 Ricorda: Il Patto di Londra è segreto e promette all'Italia territori che poi non otterrà tutti - questo creerà il mito della "vittoria mutilata".