Il 1848: Anno delle Rivoluzioni
Il 1848 iniziò con una ventata di cambiamento che attraversò tutta l'Italia. Papa Pio IX aprì le danze con riforme moderate: amnistia per i prigionieri politici, maggiore libertà di stampa e la creazione della Consulta di Stato.
L'insurrezione di Palermo del 12 gennaio 1848 fu la scintilla che fece esplodere tutto. I siciliani volevano l'indipendenza da Napoli e una costituzione, che Ferdinando II fu costretto a concedere il 10 febbraio. Questo esempio contagioso spinse altri sovrani come Leopoldo, Carlo Alberto e Pio IX a promulgare i loro statuti.
Gli statuti erano costituzioni dall'alto, moderate e controllate dai sovrani. Il governo rispondeva al re, non al parlamento, e prevedevano due camere: una elettiva con suffragio censitario e una vitalizia di nomina regia. La religione cattolica rimaneva ufficiale, ma iniziava a comparire il concetto di tolleranza religiosa.
💡 Ricorda: Gli statuti non erano vere democrazie, ma furono il primo passo verso governi più rappresentativi!
Le rivoluzioni del Lombardo-Veneto esplosero quasi simultaneamente. A Venezia, Daniele Manin proclamò la Repubblica di San Marco il 22 marzo. A Milano, le Cinque Giornate 18−22marzo videro oltre 1700 barricate sconfiggere le truppe austriache di Radetzky in una delle insurrezioni urbane più spettacolari della storia italiana.