Caporetto e la vittoria finale
Il 24 ottobre 1917 è una data che rimarrà per sempre nella memoria italiana: Caporetto! I tedeschi, aiutando gli austriaci, utilizzano una nuova tattica devastante - attaccare da più lati e circondare il nemico. L'esercito italiano viene colto completamente alla sprovvista e crolla.
È una catastrofe totale: ritirata di 150 km, città italiane saccheggiate, civili uccisi e donne stuprate. Cadorna, invece di assumersi le responsabilità, incolpa i soldati di prima linea di "mancata resistenza". Un comportamento vergognoso che gli costa il comando!
L'8 novembre arriva Armando Diaz, che cambia completamente strategia: prima si difende, poi aspetta il momento giusto. Quando molti tedeschi vengono trasferiti sul fronte occidentale, Diaz capisce che è il momento di contrattaccare.
Il 26 ottobre 1918, nella battaglia di Vittorio Veneto, l'esercito italiano sbaraglia completamente quello austriaco, ormai in preda ad ammutinamenti e diserzioni di massa. Il 3 novembre l'Austria firma la resa, il 4 novembre cessano le ostilità.
L'Italia esce vincitrice dalla guerra, ma il prezzo pagato è spaventoso: quasi 700.000 morti, mezzo milione di mutilati e più di un milione di feriti. Una generazione intera sacrificata per conquistare Trento e Trieste - territori che l'Austria avrebbe potuto cedere con una semplice trattativa!
💡 Riflessione importante: La "vittoria mutilata" italiana creerà il terreno fertile per l'ascesa del fascismo negli anni successivi.