La Guerra Franco-Olandese e il Principio dell'Equilibrio
Nel 1672 Luigi XIV scatenò l'inferno: 120.000 soldati invasero l'Olanda, occupando Utrecht e gran parte del paese. Sembrava la fine per la piccola repubblica, costretta ad allagare intere regioni pur di fermare i francesi!
Ma qui scatta il principio dell'equilibrio: quando uno stato diventa troppo potente, tutti gli altri si coalizzano contro di lui. Spagna, Austria, Brandeburgo e perfino l'Inghilterra abbandonarono la Francia per aiutare l'Olanda sotto la guida di Guglielmo III d'Orange.
Il mercantilismo di Colbert ebbe successo: rilancio della lana francese, sviluppo dell'industria della seta a Lione, flotta navale efficiente e nuove compagnie commerciali in Asia e Americhe. Ma non bastò a vincere la guerra.
La pace del 1678 fu una sconfitta per il Re Sole, costretto a ritirare le tariffe doganali. L'Olanda iniziò il suo declino economico, ma la vera vincitrice fu l'Inghilterra, che prese il posto di Amsterdam come potenza marittima dominante.
💡 Lezione storica: Nessuna potenza può dominare l'Europa da sola - ogni tentativo di egemonia scatena una coalizione impossibile da battere!