Il regno di Luigi XIV e l'apogeo dell'assolutismo
Con la morte di Mazzarino nel 1661, Luigi XIV assunse il controllo diretto del governo, inaugurando l'era dell'assolutismo per eccellenza. Il Re Sole centralizzò ulteriormente il potere, proclamando "Lo stato sono io".
Citazione: "Lo stato sono io" - Luigi XIV, incarnando l'essenza dell'assolutismo monarchico.
Luigi XIV riorganizzò l'amministrazione statale, creando un Consiglio del Re con ministri chiave:
- Colbert come Ministro dell'Economia, che promosse politiche mercantiliste e il mecenatismo
- Ministri degli Esteri e della Guerra per gestire la politica internazionale e militare
Gli Intendenti, funzionari reali provenienti dal Terzo Stato, furono incaricati di amministrare le province, riscuotere le tasse e mantenere l'ordine pubblico.
Vocabolario: Intendenti - funzionari reali che amministravano le province per conto del re, rappresentando l'estensione del potere centrale.
Nel 1682, Luigi XIV fece costruire la maestosa Reggia di Versailles, che divenne il centro della vita di corte e simbolo del potere assoluto del re. Questa mossa strategica permise al monarca di controllare la nobiltà, privandola di potere politico effettivo e trasformandola in una classe di cortigiani.
La politica religiosa di Luigi XIV fu caratterizzata dall'intolleranza verso i protestanti. Nel 1685, l'Editto di Fontainebleau revocò l'Editto di Nantes, eliminando la libertà di culto per gli ugonotti.
Highlight: La revoca dell'Editto di Nantes portò alla persecuzione dei protestanti e all'esodo di molti ugonotti dalla Francia.
L'assolutismo francese influenzò altri stati europei, come la Prussia sotto gli Hohenzollern e la Russia di Pietro il Grande, che adattarono il modello alle loro realtà locali.
Nonostante il suo splendore, il regno di Luigi XIV lasciò la Francia fortemente indebitata a causa delle numerose guerre. Questo fattore, unito alle crescenti tensioni sociali, avrebbe posto le basi per la futura Rivoluzione francese.