La spartizione dell'Africa
L'Africa fu il continente più colpito dall'imperialismo: in soli vent'anni si passò dal conoscere il 10% del territorio al conquistarne il 90%! Solo Liberia ed Etiopia rimasero indipendenti. Prima l'Africa era vista solo come un "ponte" verso l'Asia e fonte di schiavi, ma tutto cambiò quando esploratori finanziati da re come Leopoldo II del Belgio iniziarono a mappare il continente.
La Conferenza di Berlino (1884-1885) fu il momento decisivo: le potenze europee si riunirono e stabilirono che "chi occupa un territorio, lo possiede". Da quel momento iniziò una vera e propria spartizione dell'Africa, creando confini artificiali senza considerare le popolazioni locali.
Le colonie erano colonie di sfruttamento: pochi europei controllavano le risorse mentre gli indigeni dovevano fornire prodotti agricoli e minerari. Alcune popolazioni accettarono accordi, altre si ribellarono. Le rivolte furono represse brutalmente, come nel 1904 quando i tedeschi crearono i primi campi di concentramento.
La guerra anglo-boera (1899-1902) fu un altro episodio violento: gli inglesi combatterono contro i boeri (discendenti di coloni olandesi) nel Sudafrica, rinchiudendo migliaia di civili nei campi per evitare che aiutassero i ribelli.
💡 Punto chiave: La Conferenza di Berlino spartì l'Africa come una torta, ignorando completamente i popoli che ci vivevano da millenni.