La fine di Cesare e il secondo triumvirato
Dopo Farsàlo, Pompeo fuggì in Egitto dove il faraone Tolomeo XIII lo fece uccidere per compiacere Cesare. Ma il piano fallì: Cesare fu disgustato dal gesto e fece giustiziare Tolomeo, mettendo al potere sua sorella Cleopatra, una donna straordinariamente intelligente che parlava 12 lingue e diventerà un'icona di stile.
Tra il 48 e il 46 a.C. Cesare accumulò sempre più potere, diventando dittatore a vita con imperium senza limiti. Il suo regime autocratico spaventò i romani tradizionalisti, che il 15 marzo del 44 a.C. lo assassinarono: Bruto e Cassio lo pugnalarono alle Idi di Marzo.
Alla lettura del testamento, la sorpresa: Cesare non lasciava tutto a Marco Antonio (il console in carica), ma al giovane pronipote Gaio Ottavio, che prese il nome di Ottaviano. Questo ragazzo di 18 anni cambierà la storia di Roma.
Antonio, Ottaviano e Marco Emilio Lepido formarono il secondo triumvirato (43 a.C.), ma questa volta non era un accordo segreto: era una vera magistratura per riorganizzare lo Stato. Le conseguenze furono immediate: nuove proscrizioni (tra cui l'uccisione di Cicerone), la vendetta contro Bruto e Cassio, e la spartizione dell'impero (Oriente ad Antonio, Occidente a Ottaviano, Africa a Lepido).
💡 Differenza cruciale: Il secondo triumvirato era legale e ufficiale, mentre il primo era solo un patto segreto tra amici!