Senato e magistrature: il vero potere di Roma
Il Senato era l'istituzione più antica e prestigiosa, creata da Romolo stesso. Passò da 100 a 300 senatori, tutti aristocratici con carica vitalizia. Si occupava di approvare le leggi e gestire la politica estera, rappresentando il vero centro del potere romano.
Le magistrature romane seguivano tre principi fondamentali: erano elettive (non ereditarie), collegiali (sempre almeno in due) e temporanee (per evitare la tirannide). Le cariche più importanti erano il consolato, la pretura e la dittatura, tutte "cum imperium" (con potere di comando).
I consoli erano la massima autorità: due persone che dovevano sempre essere d'accordo (altrimenti scattava il diritto di veto), comandavano l'esercito e convocavano senato e comizi. I pretori amministravano la giustizia, mentre il dittatore veniva nominato solo in emergenza per massimo 6 mesi.
Esistevano anche magistrature minori ma essenziali: questori (tasse e tesoro pubblico), censori (divisione in classi sociali ogni 5 anni) ed edili (ordine pubblico e pulizia della città).
Strategia di studio: Ricorda le tre caratteristiche delle magistrature con l'acronimo ECT: Elettive, Collegiali, Temporanee!