Scuola, politica e movimenti sociali
La scuola diventa per la prima volta un diritto per tutti, non più un privilegio per pochi. Lo stato la finanzia, la rende obbligatoria e gratuita per sconfiggere l'analfabetismo - una vera rivoluzione sociale!
Il dibattito politico si concentra sui diritti dei cittadini e i limiti dello stato. I conservatori si oppongono agli scioperi e all'istruzione popolare. I liberali esaltano la libera concorrenza e vogliono uno stato che non intervenga nell'economia. I socialisti sostengono la lotta delle classi oppresse seguendo Marx.
La Chiesa condanna sia il socialismo che il libero mercato. Papa Leone XIII pubblica nel 1891 l'enciclica Rerum Novarum che denuncia gli eccessi del capitalismo ma condanna anche le teorie socialiste, invitando alla collaborazione tra padroni e operai.
💡 Curiosità: Il "Non Expedit" vietava ai cattolici di partecipare alla vita politica italiana. Verrà abolito solo nel 1919 con la nascita del Partito Popolare di Luigi Sturzo.
Nascono anche i movimenti delle suffragette in Inghilterra e Stati Uniti. Le donne, che ora lavorano nelle industrie ma con salari inferiori, lottano non solo per il diritto di voto ma per la parità tra uomo e donna. Devono affrontare l'opposizione dei tradizionalisti e persino di alcuni socialisti, che temevano che il voto femminile avrebbe favorito i partiti cattolici.