La convocazione degli Stati Generali
In un momento di grave crisi finanziaria, Luigi XVI fu costretto a convocare gli Stati Generali nel maggio 1789. Su richiesta del Terzo Stato, il re concesse il raddoppio del numero dei loro rappresentanti, ma mantenne il voto per ordine e non per testa, limitando così il loro potere effettivo.
Prima della riunione, il re chiese ai sudditi di compilare i Cahiers de doléance, documenti che raccoglievano le lamentele e le richieste della popolazione. Questi quaderni sarebbero serviti come base per i lavori degli Stati Generali.
Questo meccanismo di consultazione popolare rappresentò un momento straordinario nella storia francese, poiché permise, almeno formalmente, a tutti i cittadini di esprimere le proprie opinioni sulla situazione del regno.
Attenzione: Il raddoppio dei rappresentanti del Terzo Stato fu una concessione importante, ma senza il voto per testa (un delegato, un voto) questa misura risultava praticamente inefficace!