La Prima guerra mondiale fu un conflitto globale che cambiò radicalmente il volto dell'Europa e del mondo intero tra il 1914 e il 1918.
Il conflitto vide contrapporsi due schieramenti principali: da una parte gli Imperi Centrali (Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria) e dall'altra l'Intesa (Francia, Regno Unito, Russia e in seguito Italia e Stati Uniti). Le cause furono molteplici, tra cui le tensioni nazionalistiche nei Balcani, la corsa agli armamenti e le rivalità coloniali tra le potenze europee. L'evento scatenante fu l'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo il 28 giugno 1914. L'Italia inizialmente neutrale, entrò in guerra nel 1915 a fianco dell'Intesa dopo aver firmato il Patto di Londra.
La guerra si caratterizzò per l'utilizzo di nuove armi e tecnologie militari, come i carri armati, i sottomarini e i gas tossici. La guerra di trincea divenne il simbolo di questo conflitto, con milioni di soldati che vissero in condizioni disumane nelle trincee. Chi vinse la Prima guerra mondiale furono le potenze dell'Intesa, mentre gli Imperi Centrali subirono una pesante sconfitta. Il conflitto si concluse con il Trattato di Versailles nel 1919, che ridisegnò i confini europei e impose pesanti sanzioni alla Germania. Le conseguenze furono drammatiche: oltre 9 milioni di morti, la fine di quattro imperi (tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo), e profondi cambiamenti sociali e politici che influenzarono tutto il XX secolo. Questa guerra pose anche le basi per lo scoppio della Seconda guerra mondiale, poiché le condizioni imposte alla Germania dal Trattato di Versailles alimentarono il risentimento che poi portò all'ascesa del nazismo.