La Reconquista spagnola e la lotta alle eresie
Tra XI e XII secolo, i regni cristiani spagnoli iniziarono la Reconquista, l'arretramento sistematico dei musulmani dalla penisola iberica. Tutto partì dal piccolo regno delle Asturie, dove nel 844 si credette che San Giacomo aiutasse i cristiani in battaglia.
La prima fase culminò con la conquista di Toledo (1085). Papa Alessandro II diede l'indulgenza plenaria ai guerrieri, trasformando la Reconquista in guerra santa. Sul finire dell'XI secolo arrivarono rinforzi berberi dal Marocco, ma i regni cristiani si rafforzarono.
La vittoria decisiva arrivò a Las Navas de Tolosa, completando quasi del tutto la Reconquista. Solo l'Emirato di Granada a sud rimase musulmano.
Nel frattempo, in Europa nascevano le eresie. L'espansione commerciale aveva diffuso la cultura tra i laici, che volevano un ruolo più attivo nella religione e rifiutavano l'atteggiamento passivo di obbedienza.
I movimenti pauperistici richiamavano la Chiesa alla povertà originale. I Patarini invitavano a disertare le funzioni di preti corrotti, mentre i Valdesi traducevano il Vangelo in volgare e predicavano senza autorizzazione.
⚖️ L'Inquisizione: La Chiesa creò speciali giudici ecclesiastici per scovare e giudicare gli eretici, usando spesso la tortura per ottenere confessioni.
I Catari rappresentavano una vera religione alternativa, credendo in due divinità (del bene e del male). Papa Innocenzo III bandì contro di loro la Crociata Albigese, sterminandoli quasi completamente.
Le Beghine, donne che volevano un ruolo attivo nella fede, furono ugualmente bollate come eretiche dalla Chiesa, che temeva il loro esempio di indipendenza spirituale.