L'Età dei Comuni in Italia
Verso il 1100, mentre l'Europa cresce demograficamente, in Italia accade qualcosa di straordinario. I nobili abbandonano i loro castelli e si trasferiscono in città, dando vita ai comuni medievali - delle associazioni di cittadini potenti che decidono di autogovernarsi.
La parola "comune" deriva dal fatto che la gestione della città era "in comune", cioè riguardava tutti i cittadini. Col tempo, questo termine inizia a indicare non solo l'associazione ma la città stessa con la sua nuova forma di governo.
I comuni attraversano tre fasi evolutive principali. Si parte dal comune consolare, dove i consoli eletti governavano affiancati dall'assemblea cittadina. Poi si passa al comune podestarile, con un magistrato esperto (spesso straniero) per garantire imparzialità. Infine il comune di popolo, dove emergono i rappresentanti delle corporazioni artigiane.
La società comunale è rigidamente stratificata: al vertice troviamo l'aristocrazia (nobili e feudatari), seguita dal popolo grasso (mercanti e banchieri) e dal popolo minuto (artigiani e contadini). Questa divisione sociale genera conflitti che influenzeranno tutta la storia comunale.
💡 Curiosità: Il podestà veniva spesso scelto da città straniere per evitare favoritismi locali - immagina un sindaco completamente estraneo alla tua città!