Il Mercantilismo di Colbert
Colbert, ministro delle finanze, applica alla Francia i principi del mercantilismo, la dottrina economica dominante del '600. Questa teoria si basa su due assunti fondamentali: la ricchezza di uno Stato si misura dalla quantità di metalli preziosi nelle casse e lo Stato deve intervenire attivamente nell'economia.
Il Colbertismo (applicazione francese del mercantilismo) prevede misure protezionistiche precise. I dazi doganali tassano i prodotti esteri rendendoli meno competitivi rispetto a quelli francesi - l'opposto del libero mercato che si basa su domanda e offerta.
Colbert limita le importazioni dall'estero sfruttando il potenziale economico delle colonie francesi in Nord America e nelle Antille (compresa la ricca Haiti). L'obiettivo è non dover acquistare prodotti da potenze nemiche come l'Inghilterra.
Per sviluppare l'industria nazionale, fa arrivare in Francia personale tecnico straniero e obbliga ogni artigiano francese a iscriversi a una corporazione con regole precise. Per Colbert, questo garantisce la qualità della produzione.
Tuttavia, il problema del bilancio rimane irrisolto: la Francia spende troppo per Versailles e l'esercito. Nonostante Colbert alzi le imposte e combatta l'evasione attraverso gli intendenti, il deficit accompagnerà la Francia fino alla Rivoluzione del 1789.
Innovazione economica: Il protezionismo di Colbert rende la Francia più autonoma economicamente, ma non risolve i problemi finanziari strutturali.