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La Rivoluzione Americana

3/2/2023

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Rivoluzione Americana
Tra il 1607 e il 1750 gli inglese fondarono le tredici colonie lungo la costa
Atlantica dell'America settentrionale. Q

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Rivoluzione Americana Tra il 1607 e il 1750 gli inglese fondarono le tredici colonie lungo la costa Atlantica dell'America settentrionale. Queste colonie si erano formate per opera di compagnie commerciali, avventurieri, e gruppi di religiosi perseguitati in patria. In queste colonie vivevano più di 2 milioni e mezzo di persone, la cui maggioranza erano europei, in prevalenza inglesi. Poi c'erano anche gli schiavi neri che comprendevano il 20% e poi i nativi americani, ovvero quelle popolazioni che abitavano il continente prima della colonizzazione europea. Le tredici colonie erano divise per economia, popolazione e mentalità: Colonie del nord: -abitate in prevalenza da inglese puritani; attività economiche: agricoltura del grano, commerci, pesca, industria navale; ➤ Colonie del centro: abitati da inglesi, tedeschi, olandesi, scozzesi e irlandesi, perlopiù di religione protestante; attività economiche: commercio, agricoltura; Colonie del sud: abitate da inglese anglicani e da schiavi neri deportati dall'Africa. attività economiche: grandi piantagioni di tabacco, cotone e riso, impiegando come mano d'opera gli schiavi neri. La società delle colonie non aveva nobili proprietari terrieri o un clero organizzato, perciò era aperta, dinamica e godeva di una certa autonomia politica; ma l'organizzazione economica e fiscale dipendeva dalle decisioni della madrepatria. Il parlamento britannico votava delle leggi che sfruttavano le colonie, le quali, non avendo un rappresentante, subivano le imposizioni fiscali senza potersi opporre. Per esempio, la Gran Bretagna imponeva monopolio commerciale, ciò significava...

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che le colonie potevano commerciare unicamente con la madrepatria, senza farlo con altri paesi. I rapporti tra le tredici colonie e la Gran Bretagna divennero tesi quando, quest'ultima, per far fronte alle spese della guerra dei 7 anni e della riorganizzazione militari dei nuovi territori confiscati, impose nuove tasse ai sudditi d'America, come per esempio i dazi, tassi doganali sullo zucchero, sul caffè, ma soprattutto sul tè. Una tassa particolarmente odiata fu lo Stamp Act, nel 1765, che rendeva obbligatorio pagare un bollo su qualsiasi documento scritto: contratti, certificati, giornali. Questa nuova imposizione fece scatenare la contestazione dei coloni che protestarono con il motto: "no taxation without rappresentation". I coloni infatti sostenevano che il parlamento non poteva imporre nessuna tassa poiché non avevano nessun parlamentare che li rappresentasse. Per calmare i malcontenti la Gran Bretagna abolì lo Stamp Act e ridusse le tasse su molti prodotti, tranne che sul tè. La protesta continuò e culminò nel 1773 a Boston, quando alcuni patrioti americani, travestiti da indiani, gettarono in mare il carico del tè, dal valore di più di un milioni di euro attuale. Questo episodio passò alla storia come il "Boston tea party" il quale diede iniziò alla Rivoluzione Americana. I disordini scoppiati a Boston e in altre città americana, scatenarono una dura reazione armata del governo inglese. Le tredici colonie non erano mai state unite tra loro, ma questa volta si trovarono tutte d'accordo a pianificare un'azione comune per respingere le prepotenza della madrepatria. Quindi, i rappresentanti delle tredici colonie, si riunirono a Filadelfia nel 1775, dando vita ad un parlamento chiamato "Congresso". Esso decise di bloccare i commerci con la Gran Bretagna e di organizzare un esercito di volontari che fu affidato a George Washington. L'anno successivo, il 4 Luglio 1776, si riunì il congresso per la seconda volta a Filadelfia. E votò la Dichiarazione di Indipendenza -> scritta da personalità di ispirazione illuminista come, Thomas Jefferson, John Adams e Benjamin Franklin, e sanciva l'indipendenza delle colonie. La Gran Bretagna, che non voleva perdere le colonie, reagì con un esercito numeroso e ben armato, ma gli Americani, meno numerosi e peggio armati, scelsero, evitando lo scontro, di indebolire le forze inglesi con la tattica della guerriglia, con imboscate e azioni di disturbo. Fino a quando giunse l'aiuto militare dei governi di Spagna e Francia spinti dalla volontà di indebolire i nemici inglese. Con la battaglia di Saratoga nel 1776 e successivamente, nel 1781, con la caduta della Roccaforte britannica di Yorktown, gli Americani vinsero la guerra. Nel 1783 fu firmato il trattato di Versailles, che riconosceva l'indipendenza delle colonie e fu così che nacquero gli Stati Uniti d'America. Nel 1787 a Filadelfia si riunirono i delegati delle colonie in un'assemblea chiamata "Convenzione", che aveva il compito di scrivere la Costituzione Americana. Nel 1789 fu eletto il primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, che aveva guidato le truppe americane alla vittoria. Gli Stati Uniti divennero una repubblica federale formata da Stati indipendenti, che riconoscono il governo federale questione di interesse nazionale, quali la difesa, la politica estera, il commercio estero, le tasse e la stampa della moneta. Infine nel 1791 la Costituzione fu integrata da 10 emendamenti che esprimono i diritti fondamentali dei cittadini, quali la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, la libertà di culto, la libertà di pensiero e di opinione e la libertà di stampa.