La Venere di Urbino
La Venere di Urbino (1538) rappresenta il capolavoro di Tiziano nel genere del nudo femminile. Commissionata probabilmente da Guidobaldo, futuro duca di Urbino, l'opera mostra una giovane sposa raffigurata come una dea.
A differenza della Venere di Giorgione, questa è più terrena e sensuale. La donna ci guarda con uno sguardo malizioso, i capelli sciolti suggeriscono un momento d'intimità, mentre la mano copre pudicamente il pube. I simboli sono chiari: il cane rappresenta la fedeltà, il mirto l'amore costante.
L'ambientazione è una elegante stanza veneziana rinascimentale, dove due ancelle cercano le vesti della donna. La tecnica cromatica è straordinaria: Tiziano usa colori complementari (rosso e verde) per creare contrasti e profondità senza ricorrere al disegno.
💡 Stile: Tiziano dimostra la sua maestria nel rendere la consistenza dei materiali solo attraverso il colore - dalle stoffe veneziane ai capelli all'acconciatura del tempo.