Il Manierismo, conosciuto anche come grazia, licenza, difficoltà, era un termine usato in passato con un significato negativo di "imitazione". Veniva riferito a quegli artisti che avrebbero rinunciato alla propria creatività e fantasia per riproporre cose "già viste". Tuttavia, attualmente con il termine Manierismo si indicano alcune tendenze dell'arte cinquecentesca, successive al 1520, diffuse in Italia soprattutto dopo il sacco di Roma del 1527, che obbligò numerosi artisti a fuggire dalla città.
Caratteristiche del Manierismo
Un'opera manierista ricerca:
- La grazia
- La licenza della regola
- Il virtuosismo
- La difficoltà
- L'inusuale e anche bizzarra, l'eccentricità, il capriccio
Significato della "grazia"
Per "grazia" Vasari intendeva soprattutto l'eleganza, la dolcezza e la facilità dell'esecuzione che consentono di portare a termine un lavoro con grande maestria e celerità. La facilità dell'esecuzione dipende soprattutto dall'esercizio del disegno, dall'aver copiato a lungo e dall'essere perciò capaci di disegnare "a memoria" qualunque soggetto.
Licenza della regola
La licenza della regola, cioè allontanarsi dalle regole, è una conseguenza del "gusto" del singolo artista. Anche se una data opera è stata realizzata nel rispetto delle giuste proporzioni, se l'occhio la trova spiacevole o disarmonica, l'artista stesso, abbandonate le regole tradizionali e affidandosi solo al proprio occhio e al proprio giudizio, deve darle giusta proporzione, grazia e perfezione. In tal modo vengono a mancare quei presupposti di ordine, equilibrio e razionalità che avevano costituito l'essenza stessa di ogni manifestazione artistica rinascimentale.
Il Manierismo in arte è stato influenzato da eventi storici come il sacco di Roma del 1527 e ha contribuito a definire l'arte del '600. Artisti del Rinascimento come Giorgio Vasari hanno contribuito a definire il significato e le caratteristiche del Manierismo, e le loro opere d'arte sono esempi significativi di questo stile artistico.