Lisippo e il nuovo realismo
Lisippo 365−305a.C. chiude in bellezza l'età classica diventando lo scultore preferito di Alessandro Magno. La sua rivoluzione? Dire basta agli ideali di bellezza e rappresentare le persone "come appaiono", non come dovrebbero essere.
Il nuovo canone di Lisippo rompe con Policleto: testa più piccola 1/10delcorpoinvecedi1/8, corpo più snello, gambe lunghe e sottili. Il risultato? Statue che sembrano più alte e slanciate, con un realismo mai visto prima.
L'Apoxymenos (320 a.C.) mostra un atleta che si pulisce con lo strigile dopo la gara. Niente di eroico o divino: solo un momento di vita quotidiana reso con incredibile naturalezza. Le braccia protese in avanti creano un rapporto nuovo con lo spazio - la statua funziona vista da qualsiasi angolazione.
La tecnica del doppio chiasmo è geniale: Lisippo divide il corpo sia verticalmente che orizzontalmente, creando un equilibrio dinamico perfetto. Una metà lavora, l'altra riposa, ma tutto resta in perfetto equilibrio grazie al baricentro.
💡 Filosofia artistica: Quando gli chiesero quale artista imitasse, Lisippo rispose: "Nessuno, io imito solo la natura". Rivoluzionario!
I ritratti diventano realistici: Lisippo accetta che ogni persona sia diversa e degna di essere rappresentata. Addio agli ideali di bellezza uniformi - benvenuta alla diversità umana!
Con Lisippo, l'arte greca si prepara al periodo ellenistico, dove il realismo e l'espressione individuale diventeranno protagonisti assoluti.