Il Settecento è attraversato da varie correnti artistiche, ma quella che prevale è la corrente classicista. La società artistica europea (e non solo) è unita dalla passione per l'antico, molti hanno il desiderio di possedere pezzi antichi o copie.
Neoclassicismo: Caratteristiche
Il neoclassicismo è la conseguenza del pensiero illuminista sull'arte. Gli artisti di questo periodo rifiutano la sovrabbondanza e gli eccessi del barocco e del rococò e guardano invece all'arte classica, soprattutto alla Grecia antica. Il termine neoclassicismo fu coniato a fine 800 con intento dispregiativo, per indicare un'arte fredda e accademica, tuttavia comunica efficacemente il desiderio di istituire un nuovo classicismo. Assumono importanza anche i reperti archeologici e gli scavi come quelli di Pompei ed Ercolano. Un motivo ricorrente in questo periodo è il Grand Tour, viaggio di istruzione grazie al quale giovani nobili si istruivano e visitano le città europee più importanti e vivaci, ma anche località meno conosciute del Lazio o campane. I souvenirs diffondevano e rendevano note le vedute dell'antichità come quelle delle rovine romane.
Johann Winckelmann
Il centro di questa corrente è Roma, in quanto fonte inesauribile di ispirazione classica. Il massimo teorico è Johann Winckelmann, (1717- tedesco che aveva studiato medicina, teologia e matematica e lavorato come bibliotecario appassionandosi alla lettura dei testi classici. Winckelmann potè trarre ispirazione dalla biblioteca del cardinale Domenico Passionei, e dalla grande collezione del cardinale Albani. Nel 1755 pubblica i pensieri sull'imitazione dell'arte greca quest'opera racchiude tutti i temi neoclassici.
Teorie di Winckelmann nel Neoclassicismo
L'autore presuppone l'origine greca del buon gusto e sostiene che l'unica via per diventare grandi sia imitare gli antichi, sperando di divenire inimitabili. Non si tratta ovviamente di copiare ma di trarre ispirazione. La principale caratteristica delle grandi opere greche è la nobile semplicità e quieta grandezza. Più tranquilla è la posizione del corpo meglio si esprime l'anima. È vero che l'anima appare più facilmente nelle scene di forte passione, ma solo nelle scene quiete e armoniose si mostrerà un animo nobile. L'artista neoclassico sceglie sempre il momento precedente o successivo al momento clou, all'azione violenta o passionale. Questo succede nel ritratto di Marat, in Amore e Pische, nel Giuramento degli Orazi, nel Leonida alle Termopili…
Neoclassicismo: Riassunto
Altre qualità delle opere antiche sono secondo Winckelmann il contorno e il drappeggio, da ciò deriva il gusto neoclassico per i contorni ben definiti. Gli scultori devono prendere a modello l'Antinoo e l'Apollo del Belvedere, della scuola prassitelica, poiché l'Antinoo riunisce in sé ciò che è sparso nell'intera natura e l'Apollo dà un'idea di bello divino. Conoscere ed imitare questi modelli darà agli artisti la sicurezza necessaria per immaginare una bellezza ideale. I pittori, dal momento che non si conosce ancora l'arte greca, devono ispirarsi ai più grandi artisti cinquecenteschi come Raffaello, il più grande del rinascimento, e ad opere come il suo Parnaso. Nel 1756 pubblica la storia dell'arte nell'antichità. Per la prima volta ci si approccia all'arte sia dal punto di vista cronologico, con un'attenzione nuova per l'archeologia e senza considerarla una matassa omogenea, sia dal punto di vista estetico. Le aspettative nei confronti dell'aspetto estetico- qualitativo dell'arte classica erano tali che quando arrivarono a Londra alcuni marmi del Partenone, lavorati da Fidia, furono considerati copie Romane in quanto non all'altezza. Del resto Winckelmann non vide mai un originale greco, ma solo copie.
Giovani Battista Piranesi
Moiano di Mestre nel 1720- 1778 Roma A differenza di chi riteneva l'arte romana una versione corrotta e mal trasposta di quella greca, Piranesi sostiene che l'architettura romana deriva solo da quella etrusca e ha quindi origine italica. Educato a Venezia secondo la tradizione lagunare, abituato dal fratello, un frate, ad apprezzare la lingua e la storia di Roma. Arriva a Roma nel 1740 e rimane molto colpito dalle imponenti costruzioni classiche. Ha una bottega che produce artefatti che diventano i souvenirs dei viaggiatori Europei. La grande ammirazione per l'antichità lo avvicina al neoclassicismo, ma se ne distacca per molti aspetti, infatti le sue opere sono molto ornate, creative, come l'Arco di Trionfo, capriccio architettonico che raffigura un arco quadrifronte molto ornato, che si erge su una scalinata ed è affiancato da un tempio periptero. Un altro aspetto che inserisce Piranesi nella corrente neoclassica è l'interesse spiccato per l'archeologia, ma l'archeologia di Piranesi si dimostra visionaria e improbabile nel tracciare le fasi di costruzione di monumenti ed edifici della Roma antica come il mausoleo di Adriano. L'artista conserva addirittura tratti barocchi e del rococò, in quanto crede molto nella creatività individuale. Sostiene che l'architettura non possa attenersi a rigidi dogmi neo.