Charles Dickens e Coketown: la critica all'industrializzazione
Charles Dickens (Portsmouth 1812) vive in prima persona le difficoltà dell'industrializzazione: famiglia povera, padre arrestato, lavoro in fabbrica da bambino. Queste esperienze lo rendono il grande critico della società vittoriana.
Coketown è la città immaginaria di "Hard Times" (1854) che descrive gli aspetti negativi dell'industrializzazione. Una città del carbone dove "i palazzi sarebbero stati rossi se non fosse per il fumo e la cenere". Tutto è uniforme: strade uguali, persone con stesso lavoro e orari.
La città si basa solo sui "fatti" e sulla produzione - tutto è legato al lavoro, senza spazio per l'immaginazione. Dickens usa l'ironia per ridicolizzare l'ipocrisia della nobiltà vittoriana.
In "Hard Times", Thomas Gradgrind fonda una scuola basata sui fatti, educando i figli Louisa e Tom senza immaginazione. La storia di matrimoni forzati, furti e fughe tra la gente del circo mostra come Gradgrind alla fine capisca il danno della sua filosofia.
Messaggio: Dickens dimostra che una società basata solo sui "fatti" e sul profitto distrugge l'umanità delle persone.