La Riforma protestante e le sue conseguenze
Il 31 ottobre 1517 Lutero attaccò le sue 95 tesi alla chiesa di Wittenberg. Le sue idee erano rivoluzionarie: solo battesimo ed eucaristia come sacramenti validi, sacerdozio universale (ogni cristiano può leggere la Bibbia), e soprattutto il rifiuto dell'autorità papale.
Quando il papa Leone X lo scomunicò con la bolla Exsurge Domine, Lutero la bruciò pubblicamente. Alla dieta di Worms (1521) rifiutò di ritrattare le sue idee. Carlo V lo bandì dall'Impero, ma Federico di Sassonia lo salvò fingendo un rapimento.
Nascosto nel castello, Lutero tradusse la Bibbia in tedesco e sfruttò la stampa per diffondere le sue idee. I suoi libri, scritti in tedesco con tante illustrazioni, raggiunsero anche chi non sapeva leggere bene il latino.
La Riforma scatenò però un terremoto sociale. I contadini tedeschi, guidati dall'anabattista Tomaso Münzer, si ribellarono nel 1525 sognando una società senza privilegi nobiliari. Lutero, spaventato, si schierò con i principi nella repressione.
I principi protestanti colsero l'occasione per rendersi indipendenti dall'imperatore. Dopo varie guerre, la pace di Augusta (1555) stabilì il principio cuius regio, eius religio: ogni principe poteva scegliere la religione del suo territorio. La Germania si divise: Nord protestante, Sud cattolico.
💡 Ricorda: La Riforma non fu solo religiosa ma anche politica - i principi tedeschi usarono Lutero per liberarsi del controllo imperiale.