Le conseguenze e la rivolta degli schiavi
La morte di Gaio Gracco è un disastro per le classi popolari. La riforma agraria viene cancellata e si torna al sistema dei latifondii: i ricchi possiedono tutto, i piccoli proprietari scompaiono di nuovo, i poveri restano poveri.
Ma le tensioni sociali esplodono altrove: tra il 135 e il 131 a.C. scoppia in Sicilia la rivolta degli schiavi, detta anche guerra servile. Tutto inizia quando alcuni schiavi uccidono il padrone - un gesto disperato che scatena una ribellione di massa.
Euno, il capo della rivolta, riunisce oltre 10.000 schiavi e si proclama re. Il suo esercito conquista città importanti come Enna, Agrigento e Taormina - per un momento sembra che la Sicilia possa davvero liberarsi.
Ma Roma reagisce con la forza: invia tre consoli e schiaccia la rivolta nel sangue. Migliaia di schiavi vengono uccisi ed Euno catturato. È la dimostrazione che il sistema romano, pur in crisi, sa ancora difendersi con estrema brutalità.
💡 Lezione finale: Le riforme dei Gracchi falliscono, ma le tensioni sociali continuano a esplodere in forme sempre più violente!