Il periodo tra il XII e il XIV secolo fu caratterizzato da importanti eventi storici che cambiarono il volto della Chiesa cattolica e dell'Europa medievale.
Innocenzo III fu uno dei papi più influenti della storia, rafforzando notevolmente il potere temporale della Chiesa. Durante il suo pontificato, lanciò la Quarta Crociata che, invece di liberare Gerusalemme, portò alla conquista di Costantinopoli nel 1204 da parte dei crociati. Questo evento ebbe conseguenze drammatiche, causando la frattura definitiva tra Chiesa d'Oriente e d'Occidente. Per contrastare le eresie, Innocenzo III convocò il IV Concilio Lateranense nel 1215, che stabilì importanti riforme ecclesiastiche, tra cui l'obbligo della confessione annuale e la comunione pasquale. Il Concilio emanò anche disposizioni riguardanti gli ebrei, imponendo loro di indossare segni distintivi.
Il pontificato di Bonifacio VIII segnò un momento cruciale nei rapporti tra potere spirituale e temporale. Il suo conflitto con Filippo il Bello di Francia culminò nell'umiliazione di Anagni, dove il papa fu arrestato dai sicari del re francese. Questo episodio, ricordato anche da Dante nella Divina Commedia, segnò simbolicamente la fine del potere temporale della Chiesa medievale. La caduta di Costantinopoli nel 1453 ad opera dei Turchi ottomani rappresentò invece la fine definitiva dell'Impero Romano d'Oriente, con conseguenze profonde per l'equilibrio politico europeo e per la diffusione della cultura classica in Occidente. Questi eventi storici dimostrano come le questioni religiose fossero strettamente intrecciate con quelle politiche nel Medioevo, influenzando profondamente lo sviluppo della società europea.