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I comuni

13/9/2022

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Alice De Rosa
Storia
I COMUNI
4.1 La nascita dei comuni
Il Comune nacque nel XI sec. nelle città dell'Italia centro-settentrionale su esigen

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Alice De Rosa Storia I COMUNI 4.1 La nascita dei comuni Il Comune nacque nel XI sec. nelle città dell'Italia centro-settentrionale su esigenza dei cittadini più ricchi e influenti di decidere autonomamente per contribuire ad un governo più efficiente. Si racchiude in 3 fasi: consolare, podestarile e popolare. 8.5 All'inizio nacquero come consorterie costituite dalla piccola nobiltà. Successivamente si aggiunsero i magnati (ricchi mercanti, giudici, notai) che assunsero una valenza generale e pubblica. Il Comune impose la propria autorità su tutti gli abitanti diventando un'istituzione territoriale e pubblica. 4.2 Le fasi di sviluppo e le tipologie del Comune italiano Le cause sociali e politiche dello sviluppo comunale La nascita del Comune venne influenzata dalla variegata popolazione della società; infatti essa comprendeva contadini e mercanti, ma anche proprietari terrieri, chierici, famiglie signorili. Tutte queste figure andarono a costituire la "borghesia". Sicuramente anche il declino del potere centrale, l'Impero, contribui notevolmente all'affermazione del Comune. Le prime organizzazioni autonome furono le sedi vescovili, che in alcuni casi era proprio il vescovo a convalidare, nominando i i nobili più in vista della città. In altri casi furono proprio i cittadini ad imporsi sul vescovo. a capo Le caratteristiche del Comune consolare L'aristocrazia fondiaria e il ceto mercantile si riunirono in assemblee non elettive, chiamate arenghi o concioni. I consolberano i loro rappresentanti ed erano temporanei; il numero variava...

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Didascalia alternativa:

dai 2 ai 24 e la loro carica durava un anno. 12° Questa prima fase comunale è chiamata consolare e si sviluppò tra la fine dell'XI e l'inizio del XII sec. a Pisa, Milano e Bologna. Le funzioni dei consoli furono: battere moneta; arruolare soldati per l'esercito; tutelare la sicurezza del Comune; riscuotere le tasse; ● 11° applicare le leggi; Il loro potere era tuttavia limitato dall'assemblea cittadina che, siccome divenne troppo numeroso, si decise di sostituirla con un organismo ristretto. La fase consolare fu caratterizzata dall'esclusione del popolo e dalla sua instabilità a causa dei conflitti tra aristocrazia e ceto mercantile. Le caratteristiche del Comune podestarile Tuttavia i ceti borghesi e popolari presero il sopravvento grazie ai conflitti tra aristocrazia e mercanti ed acquistarono una funzione sempre più significativa nell'economia cittadina. Così verso la fine del XII sec. per porre fine ai conflitti si nominò un magistrato esterno, il podestà, che venne scelto dall'assemblea di un altro Comune (in modo tale che non avesse interessi economici Successivamente venne nominato un forestiero poiché era imparziale nell'amministrazione. Il podestà era in carica tra i 6 mesi e i 2 anni e aveva potere esecutivo, infatti: garantiva l'ordine pubblico e amministrava la giustizia; guidava l'esercito e presiedeva i Consigli del Comune. Doveva giurare fedeltà allo Statuto comunale, ovvero l'insieme delle norme del Comune, e doveva rendere conto ad un Consiglio di sindaci La "democrazia comunale" e il "popolo" Durante il sistema podestarile ci furono dei cambiamenti interni dovuti dall'avanzamento del "popolo", di cui ne esistono due tipi: popolo grasso = borghesia con mercanti, imprenditori, professionisti e popolo minuto = piccoli artigiani, bottegai, contadini. Per questo il concetto di democrazia aumento grazie alla partecipazione politica da parte di tutti. Verso la fine del XII sec. il popolo grasso si riuni in associazioni private di mestiere, dette Arti, che successivamente divennero organi del Comune. Esse nacquero dal bisogno di tutelare i propri diritti e interessi parte del popolo grasso. Nacque anche la "società delle armi" che aveva il compito di difesa della città. Il Comune del popolo 11 governo del XIII sec. divenne così doppio in cui convivevano: il Comune podestarile con i nobili; il Comune del popolo, i cui rappresentanti, i priori delle Arti, costituivano una magistratura collegiale, capeggiata dal capitano del popolo che a volte affiancò il podestà. Il popolo che faceva parte delle Arti poteva prendere parte alla vita politica e assumere cariche. Ades. Ta a Firenze nel 1293 le Arti maggiori promulgarono gli Ordinamenti di giustizia che concederono le cariche solo a chi apparteneva alle Arti moggiori o mediane x escludere i magnati del Comune podestarile 2 . 4.3 I caratteri delle Arti Le Arti si svilupparono in tutta Europa dalla fine del XI sec. e gli obiettivi principali erano di carattere politico ed economico. Le caratteristiche dell'organizzazione Le Arti regolamentavano anche i rapporti tra maestri, discepoli (apprendisti) e i socii (dipendenti). Gli Statuti dell Arti: disciplinavano i metodi di lavorazione e la qualità dei prodotti; decidevano gli orari, le condizioni di lavoro e gli stipendi. Tuttavia i lavoratori non potevano accedere a cariche politiche. Tra gli obiettivi c'erano: ● l'attività di mutuo soccorso che aiutava le famiglie dei lavoratori in caso di necessità; la formazione professionale dei figli dei maestri. . A Firenze c'erano delle distinzioni tra Arti: 1. "Arti maggiori" con mercanti, banchieri, notai; 2. "Arti mediane" con calzolai, fabbri, intagliatori; 3. "Arti minori" con l'oreficeria e l'artigianato artistico. 4.4 I conflitti sociali e politici all'interno dei Comuni Tuttavia, l'ingresso del popolo grasso e minuto fu contrastato dai magnati, che erano a loro volta divisa da lotte di fazione. I guelfi e i ghibellini Una di queste lotte avvenne tra i guelfi e i ghibellini rispettivamente sostenitori del papa e della Chiesa e sostenitori dell'imperatore, dividendo la città in due vere e proprie fazioni, quella papale e quella imperiale. Quando una fazione prendeva il sopravvento la città si schierava con quella minore e viceversa. La situazione era anche complicata poiché i guelfi erano divisi a loro volta in guelfi "bianchi", che non accettarono di perdere l'autonomia del Comune, e "neri", che favorivano il predominio papale nella città. Nel corso del Trecento a causa della crisi economica avvenne anche da parte degli operai, che vedevano peggiorare le loro condizioni di lavoro, una lotta contro lo sfruttamento che si scatenò in gran parte dell'Europa. Le cause del conflitto a Firenze A Firenze grazie al governo dell Arti ci fu un grande sviluppo che portò ad una stabilità politica. All'inizio del XIV sec. tuttavia l'assunzione da parte dei maestri di operai salariati che non facevano parte dell'Arte e che non avevano il diritto di associarsi portò ad uno squilibrio. Ciò portò ad una rivolta da parte degli operai dell'Arte della lana, la manifattura più importante di Firenze, che scioperarono e diedero vita a uno scontro conosciuto come "tumulto dei ciompi". La borghesia dovette così istituire tre nuove Arti (ciompi, farsettai, tintori) e ammettere i loro rappresentanti, che però nel corso del tempo vennero esclusi dalla vita politica. Il potere si ristrinse così nelle mani di famiglie di ceto magnatizio, commerciante e bancario. " Ciampi = addetti allo 4.5 Le Repubbliche marinare Le cause del successo commerciale Grazie allo sviluppo economico, nacquero, prima dei Comuni veri e propri, le Repubbliche marinare, ossia forma di autogoverno cittadino, che riuscirono a conquistare il Mediterraneo. Le principali sono Amalfi, Venezia, Pisa e Genova. . pettinatura della lana Esse nacquero principalmente per motivi politi: l'Impero bizantino era in declino e le Repubbliche marinare poterono ricevere concessioni commerciali da parte di Costantinopoli. Le principali caratteristiche furono: non avevano alcune rapporto con il contado, tranne Venezia che si espanse anche nell'entroterra; il governo era nelle mani dell'aristocrazia mercantile; ci fu un rispetto degli interessi fondamentali anche delle classi inferiori; ci fu una tranquilla coesione interna, senza lotte tra fazioni. ● Amalfi Amalfi fu la prima città marittima a svilupparsi, anche grazie alla posizione geografica, nell'Italia meridionale, dove i Comuni non erano del tutto sviluppati; fu la prima a stabilire un codice di diritto marittimo, le Tavole amalfitane, che fissarono le norme per trafficare nel Mediterraneo. Anche se Amalfi era sotto la protezione di Costantinopoli, riusci a mantenere la propria autonomia. Tuttavia Con la concorrenza da parte di Pisa, la fortuna di Amalfi cominciò a decadere; il saccheggio da parte della concorrenza e la conquista dei normanni portarono Amalfi a sottomettersi di Pisa definitivamente. Venezia Dopo il declino di Amalfi, Venezia divenne la prima intermediaria tra l'Oriente e l'Occidente. Dopo la prima e la quarta crociata, la città ricavò grandi vantaggi economici, diventando la prima potenza commerciale e finanziaria dell'Occidente. Tuttavia, il ceto mercantile assunse molto potere, escludendo i ceti inferiori. La suprema magistratura era il doge, controllata dal Consiglio dei Savi. Nel 1172 si formò il Maggior Consiglio (480 membri), rinnovabili ogni anno e scelti tra l'aristocrazia mercantile; nello stesso anno la carica del doge divenne elettiva. Pisa e Genova Pisa e Genova erano all'inizio alleate contro i saraceni, dalla cui vittoria trassero molti vantaggi economico. Tuttavia nel corso del Duecento, la rivalità di interessi provocò la rottura fra le due repubbliche. Pisa decadde sotto il dominio di Firenze, mentre Genova riuscì a mantenere il controllo del Mediterraneo centrale e occidentale, vedendo accrescere la potenza finanziaria. 3