L'Imperialismo: La Corsa alle Colonie (1870-1914)
La Seconda rivoluzione industriale crea le condizioni perfette per una nuova ondata coloniale. Le potenze europee, USA e Giappone si lanciano in una corsa sfrenata alla conquista di Asia e Africa. Stavolta non si tratta solo di commercio, ma di governo diretto e sfruttamento totale dei territori.
Le cause economiche sono chiare: la sovrapproduzione richiede nuovi mercati dove vendere le merci e nuove fonti di materie prime a basso costo. Le cause politiche derivano dalla competizione nazionalista tra stati che vogliono prevalere sugli altri. Le cause culturali si basano sul razzismo: l'Occidente si sente superiore e in dovere di "civilizzare" i popoli "inferiori".
Le conseguenze sono devastanti per i colonizzati: mancato sviluppo economico (si privilegiano solo le attivitร che servono ai colonizzatori), governi autoritari centralizzati, europeizzazione forzata con imposizione di lingua, religione, leggi e stile di vita occidentali a discapito delle culture locali.
In Asia, la Gran Bretagna rafforza il controllo sull'India dopo la rivolta dei sepoy (1857), mentre la Francia si espande in Indocina. La Russia punta al Pacifico ma si scontra con il Giappone emergente. Gli USA si espandono nel Pacifico acquisendo le Filippine.
La Conferenza di Berlino (1884) decide la spartizione dell'Africa secondo il principio dell'"occupazione effettiva": Gran Bretagna ottiene Africa orientale e meridionale, Francia quella occidentale e subsahariana, Germania prende Togo e Camerun, Belgio il Congo.
Da ricordare: L'imperialismo non รจ semplice espansione commerciale, ma dominio politico diretto con devastanti conseguenze culturali e economiche per i popoli colonizzati.