Le origini della teoria: da Wegener alla tettonica moderna
Tutto inizia nel 1915 quando Alfred Wegener nota qualcosa di incredibile: le coste dell'Africa e del Sud America sembrano combaciare perfettamente, come pezzi di un puzzle gigante. La sua intuizione? Tutti i continenti erano una volta uniti in un supercontinente chiamato Pangea, circondato dall'oceano Pantalassa.
Wegener propose la deriva dei continenti, suggerendo che circa 200 milioni di anni fa la Pangea iniziò a frammentarsi. I "pezzi" si sono poi spostati lentamente fino a raggiungere le posizioni attuali. Secondo il ciclo di Wilson, questo processo si ripete ogni 500 milioni di anni.
Le prove di Wegener erano impressionanti: stesse rocce e fossili identici su continenti oggi separati da oceani, tracce di ghiacciai antichi in zone tropicali, e carbone in Antartide. Purtroppo, non riusciva a spiegare come si muovessero i continenti.
Curiosità: La teoria di Wegener fu inizialmente rifiutata perché non riusciva a spiegare la forza motrice dietro il movimento dei continenti!
Nel 1929, il geologo Holmes propose che correnti nel mantello terrestre potessero trascinare la crosta, gettando le basi per le teorie moderne.