"Goal": l'epica del calcio
Saba trasforma una partita di calcio in epica moderna, mostrando come anche nello sport si possano trovare i grandi sentimenti umani. È una delle cinque poesie dedicate al calcio, sport che il poeta amava moltissimo.
La struttura è cinematografica: tre strofe che seguono la sequenza del goal decisivo. Prima il portiere sconfitto che "cela la faccia, a non veder l'amara luce", poi la folla in delirio che trabocca nel campo, infine il portiere vincitore che esulta a distanza.
L'attenzione si concentra sulle emozioni più che sull'azione: il dolore del sconfitto, la gioia collettiva dei tifosi, l'euforia solitaria del vincitore. Saba usa un linguaggio solenne ("il portiere caduto alla difesa", "rete inviolata") che eleva il calcio a dimensione epica.
Il messaggio finale è profondo: "Pochi momenti come questo belli, a quanti l'odio consuma e l'amore, è dato, sotto il cielo, di vedere". Lo sport diventa metafora della vita, con le sue vittorie, sconfitte ed emozioni pure che uniscono tutti gli uomini.
Innovazione: Saba è tra i primi poeti a portare il calcio nella letteratura "alta", vedendovi una fonte di autentiche emozioni umane.