Ultimi Dialoghi e la Visione della Morte
Nel Dialogo di Federico Ruysch e delle Sue Mummie, l'imbalsamatore scopre che la separazione tra anima e corpo non provoca travaglio - è naturale come staccare un organo. Morire è piacevole come addormentarsi, anche se fino all'ultimo istante si spera di sopravvivere.
Il Cantico del Gallo Silvestre usa un espediente letterario: Leopardi finge di tradurre un testo antico. Il gallo gigantesco (con i piedi a terra e la testa al cielo) sprona gli uomini a svegliarsi, ma li avverte che la vita sarà dolorosa. Fa un paragone tra le parti della giornata e la vita umana: al mattino siamo pieni di speranze, alla sera queste vengono deluse.
Leopardi, cresciuto in una famiglia nobile ma economicamente in difficoltà, vive sette anni di studio matto e disperatissimo che lo portano dall'erudizione al bello. Tra il 1815 e il 1816 si dedica ai grandi poeti (Omero, Virgilio, Dante) e agli autori contemporanei come Rousseau.
L'amicizia epistolare con Pietro Giordani è fondamentale - è il primo a capire le potenzialità del giovane Leopardi. La madre Adelaide però impedisce l'incontro, temendo le cattive influenze.
Il pessimismo storico sostiene che gli antichi, pieni di illusioni e a contatto con la natura, erano capaci di azioni eroiche. L'uomo moderno, con il progresso e la ragione, ha perso questa capacità diventando egoista.
Ricorda: Per Leopardi i bambini sono come gli uomini primitivi - vivono felici perché vivono di fantasia.