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Tesina 3ªMedia: Harry Potter

10/9/2022

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Harry Potter
un magico viaggio tra realtà e finzione.
"Era importante, aveva detto Silente, combattere e ancora combattere, e continuare a
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Harry Potter un magico viaggio tra realtà e finzione. "Era importante, aveva detto Silente, combattere e ancora combattere, e continuare a combattere, perché solo così il male poteva essere tenuto a bada, anche se non poteva mai essere completamente sradicato". J.K. Rowling 1 Indice Introduzione 1. Un parallelismo tra Hitler e l'ideologia nazista e Lord Voldemort e la persecuzione 2. Differenze tra purosangue, mezzosangue e sanguemarcio 3. Ha senso parlare di purosangue e mezzosangue? 4. L'evoluzione della letteratura per ragazzi da "Cuore" a "Harry Potter" 4.1 Che cos'è la letteratura per ragazzi 4.2 Il libro "Cuore" 4.3 Perché Harry Potter è considerato un classico della letteratura 4.4 Qual è la magia più grande? 4.5 L'incontro con un libro può essere determinante? 5. Magia e Scienza 6. Effetti speciali 6.1 I quadri in movimento 6.2 Le scale che si muovono 7. Il Quidditch 8. Stazione King's Cross di Londra 9. L'importanza delle colonne sonore 10. Conclusioni Sitografia Bibliografia 2 ragazzi? Introduzione Perché parlare di Harry Potter nel primo esame che mi trovo ad affrontare? Perché il primo libro non si scorda mai? O forse perchè mi ha accompagnata nella mia infanzia e ancora oggi fa un po' parte della mia vita? Certo ora lo leggo con occhi diversi e riesco a trarre dai libri vari insegnamenti. Se ci penso ciascuno dei personaggi mi ha insegnato qualcosa e ciascuno di loro mi rappresenta in un...

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modo o nell'altro... dalla caparbietà di Hermione allo sguardo di vedere il mondo con occhi diversi di Luna! Harry mi ha insegnato a combattere per ciò che è giusto! 3 Hermione mi ha insegnato che studiare non è da sfigati! Ron mi ha insegnato che bisogna affrontare le proprie paure! 4 Neville mi ha insegnato che nulla è impossibile se ci credi veramente! Luna mi ha insegnato a vedere il mondo con occhi diversi Sirius mi ha insegnato che non è la tua famiglia a stabilire chi sei! Piton mi ha insegnato che l'amore è la magia più potente che esista! 1. Un parallelismo tra Hitler e l'ideologia nazista e Lord Voldemort e la persecuzione How Similar? Loro mi hanno insegnato a credere nell'amicizia! 5 01 Difficile negarlo, ma il personaggio di Lord Voldemort e Hitler hanno molto in comune, come: l'infanzia travagliata, il sangue impuro, il bisogno di ripulire il mondo nel loro modo, il potere dei simboli e molte altre cose. Nei romanzi della Rowling, Tom Riddle (Lord Voldemort) è nato da una relazione tra una maga, Merope Gaunt ed un babbano ricco, rimasto vittima di un filtro d'amore lanciato dalla strega. Alla scoperta dell'inganno, l'uomo abbandonò la donna, ormai incinta, che morirà per la depressione poco dopo il parto; Tom crebbe in un orfanotrofio fino al giorno in cui Albus Silente non venne cercarlo per condurlo a Hogwarts, si dimostrò un allievo brillante, ma incapace di relazionarsi in maniera corretta e costruttiva con gli altri alunni. In quanto ad Adolf Hitler era il quarto figlio della coppia Alois e Klara Hitler, durante la sua infanzia morirono tutti e tre i fratelli maggiori, facendo di lui il primogenito della famiglia. All'età di Un bambino che ebbe una vita terribile, che non fu aiutato nella crescita se non troppo tardi, quando l'odio oramai era già radicato in profondità dentro di lui. In qualche modo lo stesso odio e lo stesso sgomento è cresciuto in Adolf Hitler fin dall'infanzia. E poi tra Voldemort e Hitler... avete notato che somiglianza? diciotto anni, un nuovo e ancora più sconvolgente lutto segnò Adolf: la madre morì a causa di un cancro al seno. Invece Tom Riddle rimane ossessionato dalla sua famiglia per tutta l'infanzia e l'adolescenza. Alla scoperta della sua nascita, dopo l'incontro con lo zio materno, volle recarsi da suo padre. Al rifiuto di avere a che fare con lui, colto dalla follia, uccise il padre e i suoi nonni finendo con l'insediarsi nella loro casa. Delle origini della famiglia di Hitler si sa poco, anche se il dittatore, in seguito alle voci che lo volevano per un quarto ebreo, fece stampare e mettere in mostra il suo albero genealogico. Non sono certe le notizie, ma l'avvocato del dittatore, prima della sua esecuzione, riveló che Alois Hitler era in realtà figlio di un ebreo. In quanto alla pulizia del mondo si tratta della somiglianza più ovvia tra i due. L'intento di Voldemort è purificare il mondo dalla magia dai mezzosangue, ovvero quei maghi che sono per una parte babbani. Invece Hitler, fonda la sua intera campagna politica sullo sterminio della razza ebraica; le idee di Voldemort così come quelle di Hitler non sono niente di nuovo per i loro tempi. Nel primo caso, il razzismo incondizionato verso i mezzosangue, era già stato espresso da Salazar Serpeverde, uno dei quattro fondatori della scuola di magia di Hogwarts. Salazar Serpeverde aveva tentato in svariati modi di bloccare l'accesso alla scuola ai mezzosangue, finendo con rendere la sua casata una speciale élite per purosangue. L'odio di Hitler matura già dall'infanzia. Le famiglie ebraiche erano quelle maggiormente facoltose e vedendo il modo in cui venivano trattati i cittadini austriaci e tedeschi da questi, maturò ben presto in molti il senso di indisposizione generale verso gli ebrei. Un'altra cosa in comune era il simbolo, vi starete chiedendo che c'entra il simbolo? Beh... i Mangiamorte, seguaci di Voldemort, portano tutti sull'avambraccio il Marchio Nero, simboleggia un teschio dalla bocca che esce un serpente, un richiamo magico che avvisa i Mangiamorte quando il loro padrone li chiama a raccolta. Invece Hitler scelse un simbolo più semplice, capace di marchiare, più che le divise dei suoi seguaci, le bandiere e la croce uncinata 6 2. Differenze tra purosangue, mezzosangue e sanguemarcio "Mezzosangue" e "Purosangue" sono parole in italiano usate per i cavalli ad esempio i mezzosangue sono incroci, quindi avrebbe un senso mantenere questo nome per gli "incroci" tra maghi e babbani, ma non per i nati Babbani. Per quelli nati babbani, molte persone purosangue li discriminano e li chiamano Sanguemarcio questo è un termine molto dispregiativo per un mago o strega nato Babbano cioè, individui senza familiari magici. Non sembra esserci alcuna differenza nel potere magico dei nati Babbani rispetto a coloro che sono nati purosangue, ma i purosangue li considerano di "razza inferiore" 0 immeritevoli della magia. L'insulto razziale implica che l'individuo abbia il "sangue sporco", è considerato estremamente offensivo. Ci sono termini apparentemente meno usati con un significato simile, come "creature della sporcizia". Half-Blood; Mudblood; Pure-Blood; Molte famiglie di maghi più anziani danno grande enfasi alla purezza del sangue e rifiutano l'associazione con i babbani e i nati babbani, entrambi sono considerati molto inferiori a loro . La nozione è principalmente nelle menti dei Maghi oscuri, Mangiamorte, e gli altri seguaci di Lord Voldemort. È possibile che anche alcune famiglie purosangue ben intenzionate sposino questo pregiudizio, ma a un grado meno virulento. In particolare, alcuni purosangue, rifiutano questi pregiudizi e per questo, vengono etichettati come "traditori del sangue" o "amanti dei Mezzosangue". Il termine "Mezzosangue" non è generalmente usato nella società educata, perché è considerato molto offensivo e volgare, al pari degli epiteti razziali spesso ascoltati nel mondo Babbano. Quando Draco Malfoy chiamò Hermione Granger Mezzosangue nel 1992, venne quasi attaccato da diversi membri della Squadra ed è stato quasi maledetto da Ronald Weasley. Tuttavia, quando Voldemort era in controllo del Ministero della Magia nel 1997, il termine divenne più prevalente, apparendo anche nella "Gazzetta del Profeta" e nel Ministero propaganda. Ciò era in linea con l'ideologia con i Mangiamorte diffusa grande pubblico, secondo la quale i nati Babbani non erano maghi e streghe "reali". 7 3. Ha senso parlare di purosangue e mezzosangue? Nonostante le grandi differenze che ci caratterizzano apparteniamo tutti a un'unica razza umana. Quando arrivò negli Stati Uniti, anche al grande scienziato Albert Einstein gli impiegati dell'ufficio immigrazione chiesero di indicare su un modulo a quale razza appartenesse. Ed Einstein spiazzò tutti scrivendo: «<umana». Allora sembrò una provocazione: era il 1933 e lo scienziato, fuggiva dalla sua Germania proprio perché erano iniziate le persecuzioni contro gli ebrei come lui. Eppure aveva perfettamente ragione: gli uomini non hanno razze. O, meglio, la razza umana è una sola, con infinite variazioni al suo interno. Tra gli individui e i popoli ci sono differenze, anche fisiche: ma non sono razze. Le scienze che studiano l'uomo, come l'antropologia o la biologia, hanno a lungo cercato di individuare in modo chiaro i confini che separerebbero una razza dall'altra, ma alla fine hanno dovuto rinunciare: questi confini non esistono! Certo, ci sono aree del mondo dove di solito le persone hanno la pelle più scura, altre dove i capelli sono spesso biondi, altre ancora dove domina il taglio degli occhi detto "a mandorla". Ma non sono insiemi ben definiti, che possano indicare una razza. Tra un gruppo e l'altro non c'è un confine ma una vasta area di passaggio, con caratteri misti. Ed è proprio questo a rendere sbagliata l'idea di razza, che per essere applicabile dovrebbe essere ben riconoscibile. Se non ha alcun senso parlare di "razze", anche dal punto di vista scientifico, non possiamo negare l'esistenza di un profondo divario tra Paesi poveri e Paesi ricchi o, in altri termini, tra Nord e Sud del mondo o tra Primo, Secondo e Terzo mondo. La distinzione è ancora molto diffusa tra Nord e Sud, fu usata per la prima volta nel 1980 dal politico tedesco Willy Brandt che presentò all'ONU una relazione sulle condizioni economiche del pianeta. Questa distinzione però non bisogna prenderla troppa alla lettera: l'Australia è ricca (a Sud) e la Mongolia è povera (a Nord). Anche la separazione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo, non porta molto rispetto alla realtà, implica il riferimento a un modello di crescita economica univoco, cioè seguito dall'Occidente ricco. 8 Questo modello inizia a guardare in modo critico, in quanto non ecologicamente compatibile e assolutamente iniquo (ingiusto) nella distribuzione delle ricchezze. Un altro modo di classificazione è quello che distingue tre grandi aree: centro, periferia e semiperiferia. Il centro è rappresentato dai Paesi del Nord America, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Questo sono i Paesi economicamente e tecnologicamente più avanzati. La periferia è formata da Paesi Africani, Asiatici e Latino-Americani sono economicamente, tecnologicamente e industrialmente poco sviluppati. La semiperiferia è formata da paesi in cui vivono caratteristiche di entrambi i gruppi precedenti, come l'India, la Russia, il Messico e il Brasile, essi dipendono ancora dai Paesi più sviluppati per prestiti internazionali, importazioni ed esportazioni. Nel 1960 la quota del reddito globale appartenente al 20% più ricco della popolazione mondiale era 30 volte maggiore di quello appartenente al 20% più povero, nel 2005 era arrivata a essere maggiori di 86 volte! Un decimo della popolazione mondiale dispone di oltre la metà del reddito globale! Questa disparità si verifica anche all'interno dei singoli Paesi più poveri. Esistono élite ricchissime, mentre nei Paesi più ricchi non poche persone vivono sotto il limite di reddito, "soglia", che indica la povertà. Oltre 2,7 miliardi di persone vivono in condizioni di povertà, tra queste circa un miliardo e 100 milioni vivono in povertà estrema (con un reddito inferiore a un dollaro al giorno) tra questi circa 600 milioni sono bambini. La povertà nasce da un ingiusto modello di sviluppo, essa è diffusa nel mondo ma non è dovuta a fattori naturali, ma essenzialmente ai meccanismi economici mondiali. Spesso la ricchezza dei Paesi più sviluppati è ottenuta sfruttando le ricchezze degli altri! 9 4. L'evoluzione della letteratura per ragazzi da Cuore a Harry Potter 4.1 Che cos'è la letteratura per ragazzi L'espressione "letteratura per ragazzi" si riferisce a un vasto insieme di opere e generi letterari che, sono adatti ad un pubblico di bambini o ragazzi. Come opere letterarie (per ragazzi) sono state pensate opere solamente per la lettura da parte di ragazzi cioè opere giudicate da parte di una autorità riconosciuta adatta ai minori (come le associazioni di genitori e insegnanti o giurie di premi internazionali del settore, come il Premio Hans Christian Andersen) ed opere apprezzate dai ragazzi; Queste definizioni (che non sono le uniche) sono correlate, ma non necessariamente equivalenti. Per esempio la valutazione da parte delle autorità prende i contenuti morali delle opere per rilevare messaggi potenzialmenti diseducativi, valutazioni senza significati univoci e potenzialmenti in contrasto con le intenzioni degli autori, opere come Il principe e il povero o Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain, molto apprezzate dal pubblico dei più giovani. Erano pensate per gli adulti; Alice nel Paese delle Meraviglie, al contrario, fu concepito come storia per bambini, ma viene considerato adatto a un pubblico adulto. In Italia è stata assunta una particolare importanza per il Premio Andersen che a partire dal 2001, anno della sua prima edizione, essa rappresenta una delle più importanti occasioni fornire riconoscimenti sia ad autori italiani che stranieri nel campo della letteratura per ragazzi. 10 4.2 Il libro Cuore CUORE di Edmondo De Amicis EDIZIONE INTEGRALE O MURSIA La letteratura per l'infanzia è una letteratura popolare ed importante. Perché nasce? Nasce perchè l'educazione era un'esigenza fortemente sentita nell'Italia. Negli intellettuali era ancora radicata la frase di d'Azeglio che diceva: "l'Italia è fatta, ora occorre fare gli italiani" Uno degli strumenti che aiutò a sviluppare questa nuova letteratura sono le letture per ragazzi, che proponevano esempi di integrità morale, forza di carattere, dedizione al dovere, amor di patria, rispetto della famiglia, della religione, delle istituzioni, laboriosità, onestà, solidarietà con i meno fortunati. L'opera più tipica è quella di De Amicis. Il libro Cuore è destinato ai ragazzi. Si presenta sotto forma di un diario di un bambino di terza elementare, Enrico Bottini, di famiglia borghese. È composta da una serie di avvenimenti di vita scolastica e dai ritratti dei compagni di classe appartenenti alle diverse classi sociali, dal primo e bello della classe a quello più brutto e meno fortunato. Ne venne fuori un anno scolastico dove c'è la situazione della società torinese di quella età. Oltre alle pagine di diario del bambino si trovano anche i racconti che il maestro propone agli scolari e vari messaggi lasciati dai parenti del bambino. È un libro dall'intento pedagogico (che mira alla disciplina relativa ai problemi dell'educazione) che mira a fare gli italiani. Vengono proposti molti principi tra cui: la famiglia, l'amore della patria, il culto dell'esercito, l'incitamento all'altruismo ecc... il libro ebbe una diffusione immensa. 11 Tommagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribile, il più terribile di tutti sarà il giorno in a perderai tua madre Valori I the lion sono le Tue arm, la tua classe è la tua squadra, il compo di battaglia é la terra intera, e la vittoria é la Cut SCUOLA CUORE NO-DIVERSITA ♡ L'assass che rispetta oua madre ha ancora. qualcosa di onesto di gentile no... CUORE gni "la xuola iuna madre ROMANZO DI FORMAZIONE CON FOCALIZZAZIONE INTERNA. Hi piace che viene raccontato sotto forma di diario e che capitolo abbia nome di un mese. PERSONAGGI Enrico, Gaurrene, En Franti, Gule e la maestrina dalla Penna Rossa DIFFERENZE "LA TUA PAROLA IRRIVERENTE M'E ENTRATA NEL CUORE COME UNA PUNTA DI ACCIAIO" 12 4.3 Perché Harry Potter è considerato un classico della letteratura per ragazzi? J.K. ROWLING HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE SALANI EDITORE Essendo paragonato ai grandi classici della letteratura per bambini in Harry Potter si trova quasi ogni grande topos letterario. È presente il viaggio, inteso come crescita personale, ma anche quello fisico. Il mettersi in cammino alla ricerca degli oggetti o dei personaggi che magicamente risolveranno la situazione. Nel viaggio i protagonisti devono superare diverse prove. Ne I doni della morte i tre ragazzi vanno alla ricerca degli Orcrux, oggetti che permetteranno loro di sconfiggere definitivamente Lord Voldemort; La perdita e il lutto sono argomenti molto sentiti nella saga di Harry: rintracciabili nella scomparsa dei genitori del protagonista alle strazianti morti del suo patrigno, Sirius Black, di Silente, Piton e Fred. Questo tema ha in comune con il libro "La bussola d'oro" Lyra, la protagonista del romanzo, perde i genitori in giovanissima età e viene cresciuta dallo zio, esattamente come succede al maghetto. Con la saga della Rowling noi (fan di Harry Potter) abbiamo vissuto tante esperienza insieme a Harry: dalla sofferenza della perdita di persone amate alle gioie e dolori del primo amore. Harry Potter ha molte cose in comune con altri libri come il giovane Holden. I due ragazzi hanno in comune anche la ribellione, la sovversione nei confronti della famiglia: il Signore e la Signora Dursley, gli zii di Harry, sono molto orgogliosi di definirsi "normali" e per questa ragione non hanno riscontrato problemi a crescere un mago. Al numero 1 di Privet Drive c'è stato poco amore per Harry, molto presente invece è stata la soppressione, che ha portato il protagonista a ribellarsi. Soppressivi erano anche i genitori Caulfield e l'ex professore di storia Spencer, tanto che Holden scappa dal college per trascorrere una notte a Manhattan. 13 Una delle caratteristiche primarie nella letteratura per ragazzi è il percorso di crescita dei protagonisti, un romanzo di formazione, altrimenti non si può definire tale. In questo contesto letterario non si può evitare di citare Le cronache di Narnia. Una delle trasformazioni più sorprendenti avviene nei fratelli Pevensie (come i due fratelli gemelli Weasley in Harry Potter) presenti in quasi tutti i libri della saga. C. S. Lewis ha portato i suoi protagonisti ad uno sviluppo ed a un cambiamento straordinario. Nei sette libri i Pevensie sono riusciti a trasformare se stessi raggiungendo una maturità e stabilità emotiva non comune. Sempre nell'arco di sette libri la Rowling ha trasformato i suoi tre protagonisti. Le prove, i lutti, i successi, le battaglie, i sacrifici hanno portato i tre ragazzi e non solo loro, ad una grande crescita interiore ed emotiva. Nell'ultimo capitolo della saga Harry e i suoi due compagni di viaggio, pur rimanendo sempre fedeli a se stessi, hanno subito uno straordinario cambiamento. Per questi e tanti altri motivi ancora Harry Potter è considerato tra i classici della letteratura per l'infanzia, nonostante la giovanissima età dell'opera. 14 4.4 Qual è la magia più grande? Il professore scrittore ci dice cosa ha capito grazie a Harry Potter: Non ho paura di affermare che il mago della Rowling è per noi insegnanti una benedizione: non è un giudizio, ma un dato di fatto. Ci lamentiamo sempre che i ragazzi non leggono ed è la solita triste verità di chi vive spesso delle storie immaginarie del tempo andato. Oggi più ragazzi leggono di più che in passato. Harry Potter, Il Signore degli Anelli, Le cronache di Narnia sono libri da migliaia di pagine che i giovani non solo non temono, ma divorano. Non succedeva da tempo di vederli leggere di nascosto durante una lezione noiosa... Il pregio di queste saghe, è avere appassionato alla lettura milioni di persone, nutriti da una cultura fatta per lo più di immagini. E anche se paludate gerarchie accademiche non accordano il loro placet, i lettori se ne fregano. "Leggono e basta e, nel bene e nel male, hanno sempre ragione" come dice Pennac. Il primo giorno di scuola delle superiori sottopongo ai miei nuovi alunni un questionario che contiene la scelta del loro libro, film, canzone, luogo preferito. Lì dove si posano i sensi di un ragazzino di 14 anni si trova il suo panorama di vita, la fetta di mondo che lo interessa e lo riguarda. E noi siamo, oggi più che mai, ciò che guardiamo, ciò a cui accordiamo, consapevoli o no, la nostra attenzione: dalle stelle del calcio a quelle del cielo. Spesso nella sezione libri la casella è riempita dalla saga di Harry Potter, un fenomeno che ha segnato una generazione di ragazzi. Mi sono chiesto perché i ragazzi facevano file da concerto davanti alle librerie per accaparrarsi il volume fresco fresco. Poi leggendo i libri man mano, e ascoltando le loro motivazioni sono arrivato ad alcune conclusioni. Innanzitutto la trama. Lo snodarsi degli eventi è incalzante e appassionante. Ma questo non basta e potrebbe inserire il libro nella moltitudine di storie fatte solo di colpi di scena. Ma in Harry Potter la trama è di più della trama, in relazione al lettore che genera. I 7 libri sono attraversati da un'unica grande storia in cui non si può spostare un pezzo senza far crollare il puzzle: questo offre ai ragazzi la possibilità di concepire la vita come un racconto unitario. L'esistenza è una storia, che non riusciamo a cogliere se la riduciamo a un concetto o di affastellarsi insensato di esperienze ed emozioni. Un grande regista diceva che la trama è la capacità 'uomo di strappare un senso al flusso tempo. Noi leggiamo storie perché cerchiamo la nostra. Chi non ha una storia non ha identità: solo frammenti pulviscolari dell'io. I ragazzi hanno fame di poter concepire la loro vita, alla sua alba, come un «intero 15 sensato»>, con un inizio uno sviluppo e una fine. Loro si chiedono, nell'età fatta per questo, che senso ha la vita? Cosa ne sarà di me? Per cosa potrò spendere le mie risorse migliori? In definitiva: chi sono io? Harry è un ragazzino qualunque, piuttosto sfortunato nella vita ordinaria, nella quale però scopre la sua vera vocazione: la magia. Cos'è questa se non la biografia di un adolescente, che si sente brutto, incapace, inadeguato come ogni adolescente che si rispetti, e ha fame di trovare quel qualcosa che lo renderà diverso dagli altri, originale, autentico, vivo? L'identificazione con Harry è dovuta alla domanda centrale dell'adolescenza: che storia sono venuto a raccontare io, così come sono? Evasione! Sentenziano alcuni. Ma la letteratura è sempre momentanea evasione, per una successiva più profonda immersione nel reale, a meno che non si riesca a distinguere reale e immaginario, patologia che accomuna squilibrati e nemici di magie e scope volanti, dimentichi di averle usate da bambini... Persino le Sirene, Scilla, Cariddi e il Ciclope nessuno li ha mai visti, ma le favole non dicono ai bambini che esistono i draghi - i bambini già sanno che esistono - dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. In Harry Potter c'è quello di cui tutti abbiamo bisogno: come si affrontano i draghi della vita? Forse non passerà alla storia della letteratura, ma questa saga ha qualcosa da dire al cuore dei suoi giovani e meno giovani lettori, che ci trovano dentro una di quelle verità tanto semplici: tutti vogliamo essere amati e amare, profondamente. Harry porta sulla fronte la cicatrice del sacrificio di sua madre, che è morta per salvarlo da Voldemort, ossessionato dal desiderio di potere e immortalità. Harry è fortissimo perché è stato amato da sua madre fino al sacrificio, ha sì talento per la magia, ma il suo vero talento è l'amore che ha ricevuto. Quale ragazzo non vuole questo? Quale uomo? Se tanti ragazzi si identificano con questo desiderio, non è segno che forse spesso non ricevono quell'amore? Una generazione fragile come quella attuale non è forse una generazione poco amata o amata nel modo sbagliato? Harry decide di fare come ha fatto sua madre con lui: affronta la morte per salvare i suoi amici. È stato amato profondamente e proprio per questo ha un debito: anche lui vuole amare allo stesso modo. Non ha solo la forza di chi è amato, ma ha il coraggio di chi vuole amare. Infatti tutto il romanzo è un grande inno all'amicizia. Harry raggiunge i suoi obiettivi (da studio, sì in questo romanzo i ragazzi studiano e sodo, al primo amore, raccontato con 16 delicatezza) grazie all'aiuto dei suoi amici, capolavori di luci e ombre come sono gli amici veri. Per finire, pochi hanno sottolineato che Harry Potter è una saga che racconta la scuola. La scuola come i ragazzi di tutto il mondo la vorrebbero. Una scuola in cui si studia, si fatica, ma per qualcosa di grande. Una scuola con un pizzico di follia e mistero. Una scuola in cui i professori sono tutti veri esperti della materia. Forse non tutti simpatici (persino il professor Piton è amatissimo dai lettori), ma è una scuola in cui gli adulti sono e fanno gli adulti, non lesinano sforzi e affiancano battaglie e paure dei ragazzi, aiutandoli a trovare la loro vocazione, la loro storia: sfidandoli, mettendoli alla prova, mostrando loro che la scuola c'entra con la vita e con il mondo. Tutto questo non è poco. J.Conrad lo diceva meglio all'inizio di un suo romanzo: «Se riesco, qui troverete, secondo i vostri meriti: incoraggiamento, consolazione, incanto e forse, anche quel barlume di verità che vi siete dimenticati di chiedere»>. Harry Potter è il libro che ha conquistato alla lettura una generazione. Ciascuno di noi ha un libro che alle elementari o alle medie ha inaugurato un mondo nuovo. Tutto è cominciato da Verne, Tolkien, Ende, Salgari, Collodi... Poi siamo andati oltre, abbiamo raffinato la ricerca e le scelte. Oggi, che ci piaccia o no, c'è la Rowling con il suo mago. Se milioni di ragazzi di culture diverse lo leggono con fame non è solo questione di mercato e gadget: è anche questione di cuore. E il cuore di un ragazzo bisogna ascoltarlo con le parole che ha, anche se suonano assai semplici. E se quest'estate ho potuto dare ai miei ragazzi più cresciuti Shakespeare, Cervantes, Dickens, Dostoevskij, Tolstoj, Tomasi di Lampedusa.….. è anche grazie alle magie di Harry. Quindi in tutto questo discorso la magia più grande è stata far leggere i libri! 17 4.5 L'incontro con un libro può essere determinante? L'incontro con un libro può essere determinante? Certo che sì. Una storia è determinante se illumina zone d'ombra a cui non avevamo dato significato, per cercare dentro di sé nuove parole, e sono le parole che costruiscono il pensiero, ogni parola nuova che nominiamo è un pezzo di realtà che scopriamo, inventiamo e liberiamo. È capitato molti di noi, nell'adolescenza o nella maturità, che la lettura di un romanzo ci sembrasse un aiuto importante per il nostro futuro. E non è un caso. A quell'età un libro arriva a toccare i fili che portano la corrente dentro un universo emotivo e di conoscenza che si sta lentamente formando. Sono le parole nuove che aspettavi, sono i punti di vista diversi che nessuno aveva mai illuminato. Secondo te? Secondo me leggere è molto importante e chi legge non si deve sentire obbligato di farlo, o perché la scuola li ha dato questo come compito o perché i genitori dicono che deve leggere, secondo me chi legge deve aver voglia di farlo, deve sentirsi libero di farlo e non obbligato. All'inizio a me non piaceva leggere e poco dopo mi sono appassionata alla lettura grazie ad Harry Potter, il mio primo libro, ho capito che leggere non è un compito, ma un mondo pieno di colori e fantasia e senza fantasia non c'è colore e senza colore non c'è vita! Infatti il mondo di Harry Potter è un mondo pieno di colori! 18 5. Magia e scienza Il termine magia, di origine greca, deriva dal nome dei sacerdoti Zoroastriani (magi) nella Persia dell'anno mille a.C.; ed indica tutta una serie di tecniche atte a scoprire, influenzare e dominare la natura. Possiamo però far scorrere la linea del tempo ancora di parecchie unità nel passato, visto che già nell'antico regno d'Egitto, si parlava di magia. Poteri magici erano infatti attribuiti a Iside e Thot, due delle maggiori divinità egiziane. Ma perché, dopo un periodo di grande splendore filosofico, l'uomo del 1400, fa ricorso alla magia, stabilendo un sorta di ritorno al passato? La risposta è semplice, e basta guardare una mappa geografica ed uno storiografica per capire la questione. L'uomo europeo del 1400 e ancora meglio quello del 1500 si trova in una posizione geografica molto centrale. Grazie alle scoperte geografiche, l'uomo viene a conoscenza di molte culture diverse e primitive quali i Maya, gli Aztechi, alcune culture africane ed altre orientali. Insomma la cultura europea, quella basata sui valori romani e greci, viene "macchiata" da tutta una serie di credenze provenienti dal mondo circostante. Già nel medioevo, possiamo trovare alcuni documenti riguardanti l'occultismo, ma fortunatamente o sfortunatamente, in quel periodo, la chiesa esercitava una forte politica di censura e di controllo sui testi scritti. L'uomo del 1500 è però un uomo molto autonomo o meglio è un uomo che sente proprio il concetto di libertà. Ed è proprio questa voglia di libertà dai vincoli della chiesa che porterà l'affermarsi di queste scienze occulte. Ma perché la magia è considerata una scienza? Ci pare strano, considerare la magia come una scienza ma nessuna parola riassume meglio il suo significato specifico. La parola scienza, deriva dal latino e significa conoscenza. A quel tempo, e fino all'inizio dell'illuminismo, la parola scienza aveva lo stesso significato di filosofia e di magia, erano infatti 3 modi per raggiungere la conoscenza. Solo con la rivalutazione del metodo scientifico di Galileo la scienza assume il significato moderno, e cioè quell'insieme di conoscenze ottenute con un processo sistematico allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtà delle cose; significato che oggi è totalmente diverso dalla filosofia e dalla magia. Prima della rivoluzione scientifica, risulta quindi impossibile distinguere il mago dal teologo, dal filosofo e dallo scienziato. Solo nell'Illuminismo gli scienziati incominciano a prendere posizioni diverse rispetto alla magia, portando al completo distacco tra scienza e magia. Tra tutti i rapporti tra scienza e magia i più importanti sono quelli di Newton che considerava un taglio netto tra le due pratiche. Solo dopo la seconda guerra mondiale, la magia naturale è 19 stata rivalutata, ampliata e considerata come una scienza, molti studiosi hanno infatti considerato la magia (tipo quella di Paracelso) come una sorta di ricerca del sapere e non come viene volgarmente intesa la magia, cioè come una serie di pratiche demoniache. Esistono infatti due tipi di magia, quella bianca e quella nera, entrambe diverse, visto che quella nera prevede l'utilizzo di pratiche demoniache e di patti con il demonio. Oggi il rapporto è molto diverso, e cambia a differenza delle parti. Se consideriamo gli scienziati moderni, questi sono molto scettici, basti pensare al CICAP e ad altri enti quali l'ECSO, che si occupano di smascherare il paranormale. Se consideriamo invece le comuni persone civili, il discorso cambia completamente! 20 6. Effetti speciali 6.1 I quadri in movimento Sicuramente una delle scene più belle di tutta la saga della Rowling sono gli effetti, dove sembrava proprio che ci fosse della "vita" in quei dipinti. Pensate sia solo finzione? No, è realtà! Photo Wake-Up è l'algoritmo messo a punto dai ricercatori dell'Università di Washington, che è stata presentata dalla Conferenza di visione artificiale e riconoscimento delle forme (Cvpr 2019) che si è tenuto a Long Beach in California. Come in Harry Potter le immagini prendono vita ed escono dalla loro cornice, diventando tridimensionali. L'algoritmo funziona con estrema semplicità. È infatti in grado di identificare la persona ritratta in ogni immagine, creando una maschera con i contorni del suo corpo, poi abbina alla figura un modello 3D che viene colorato e ricostruito creativamente, ma anche in base alla parte posteriore dell'immagine che non si vede. Quando l'immagine frontale e del retro vengono unite, il modello 3D si muove, cammina, corre, salta, esce dalla cornice, con l'intento a ricreare, a colorare il modello alle sue spalle, così che rimanga vuoto, ma si adatti all'ambiente stesso. Chi ammira l'operazione può utilizzare dei visori di realtà per fare in modo che il soggetto esca fuori dalla cornice, per venire verso di noi. E 21 6.2 Le scale che si muovono:La scalinata di Hogwarts Uno dei primi compito di Stuart Craig (scenografo) per Harry Potter e la Pietra Filosofale di quello di installare le scale in grado di muoversi, che avrebbero permesso agli studenti di spostarsi fra i piani ad Hogwarts. Per iniziare, doveva capire come si sarebbero dovuti muovere, una prima idea era quella di farle sembrare delle vere e proprie scale mobili, ma Craig disse che: "siccome le scale erano di marmo, sarebbero state innaturali!" Successivamente gli venne l'idea di farle muovere di 90° da una posizione all'altra, "potevano stare contro un muro e poi ruotare per formare un ponte fra due zone" disse Craig, sembrava anche l'idea più semplice a livello meccanico. Immaginó dunque la scalinata come tanti quadrati con scale su tutte e quattro i lati: ogni scala portava ad un altro quadrato e così via. Il risultato finale, quando Harry vede per la prima volta le scale, è a dir poco stupefacente. È proprio una di queste scale rotanti a condurre Harry, Ron ed Hermione nel corridoio del terzo piano, portandoli a far conoscenza di Fuffi, il cane a tre teste a guardia della Pietra Filosofale. In realtà, gli attori stavano su una sola scala che si muoveva davanti a un green screen grazie ad un meccanico idraulico. La scalinata principale era decorata da 250 dipinti magici, i quali soggetti potevano muoversi e parlare con gli studenti, dare vita a questi quadri implicó coordinazione fra vari reparti degli studios. "Il direttore artistico incaricato degli oggetti di scena ad ogni film cerca e commissiona quali ritratti servivano e poi coordina tutto il lavoro" spiega il decoratore del Set Stephenie McMillan, vennero sia rappresentati quadri classici realmente esistenti, sia creati ex novo. Successivamente, veniva fatta una foto della scena modificata, aggiungendo un filtro per farlo sembrare dipinti ad olio. Altri quadri erano creazioni originali degli artisti dello studio, che spesso li dipingevano usando lo stile di artisti famosi. Alla fine, i quadri andavano a spaziare una storia dell'arte dall'Egitto fino al Rinascimento, fino all'inizio del 20° secolo. Tuttavia molto dei soggetti dei dipinti erano i produttori, i membri della troupe e le loro famiglie. Il ritratto di Stuart Craig (targato Henry BumblePuft 1425) ha un posto di rilievo nella scalinata. I ritratti che prevedevano soggetti in movimento venivano invece sostituito con uno schermo blu, per poi venire sostituito con una persona in carne ossa in fase di montaggio. Per Harry Potter e i doni morte parte 2, i quadri furono ricreati con sfondi vuoti, essendo i personaggi tutti scappati via per proteggersi. 22 7. Il Quidditch Il Quidditch è uno sport che è stato inventato nel film di Harry Potter, ma è come gli sport reali, esso ha un suo regolamento, con le sue regole, i suoi ruoli Nel magico mondo di Hogwarts, il Quidditch appare come uno sport magico di competizione, è giocato da giocatori volanti su manici di scope. È il gioco più popolare tra i maghi e le streghe di Hogwarts e secondo Rubeus Hagrid non è che l'equivalenza del calcio per i babbani. Lo scopo del gioco è quello di segnare più punti rispetto agli avversari. Per ogni obiettivo raggiunto si guadagnano dieci punti, l'obiettivo chiave resta catturare il Boccino d'oro, che vale 150 punti. Il gioco infatti termina quando il boccino viene catturato oppure quando si raggiunge un accordo tra i capitani di entrambe le squadre. Alcune partite possono andare avanti per molti giorni finché il boccino non viene catturato (il record rimasto imbattuto per secoli è stato di 3 mesi). Il campo di Quidditch è di forma ovale, lungo 165 metri e largo 60. Al centro del campo c'è un'area circolare da cui l'arbitro rilascia le palle d'inizio del gioco. 23 PELUARA O Ci sono sei anelli sono situati in cima a dei pali di diverse altezze, tre su ogni lato del campo. varidan 24 PORTKEY GAMES Harry Potter HOGWARTS MYSTERY Le partite si giocano tra due squadre di sette giocatori a cavallo di manici di scopa volanti; Si gioca con quattro palle: una Pluffa, due Bolidi, e un Boccino d'Oro. Si tratta di uno sport a semi-contatto ed estremamente duro ma allo stesso tempo molto popolare è giocato da maghi e streghe. Nel mondo magico di Harry Potter, il Quidditch avrà un ruolo importante in più occasioni e sarà spesso motivo di successivi scontri. Harry Potter gioca una posizione importante per la sua squadra ad Hogwarts: gioca per il Grifondoro ed è il Cercatore. Con il tempo, grazie alle sue doti di gran giocatore, Harry Potter diventerà addirittura Capitano della squadra, precisamente durante il suo sesto anno di scuola. Una curiosità è che il gioco è stato adottato anche nel mondo reale. In questo sport i giocatori usano sempre delle scope, ma corrono invece di volare. Tuttavia le regole di base sono le stesse. 25 gl Le regole ufficiali del Quidditch, hanno fondamenti secolari e si tramandano nel tempo di generazione in generazione. Si dice che siano state definite nel 1750 dall'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici. Ci sono oltre settecento falli elencati nel regolamento di Quidditch, ma il 90% dei falli elencati si riferiscono alle norme relative all'uso della bacchetta contro altri giocatori o arbitri. Alcune delle regole più comuni sono le seguenti: I giocatori non devono allontanarsi oltre le linee di confine del campo, però possono tranquillamente volare più in alto, se lo desiderano, anche se molte partite di Quidditch nei film di Harry Potter mostrano spesso i giocatori volare sopra le linee di confine oppure intorno alle torri degli spettatori. •Un Time-Out può essere richiesto in qualsiasi momento dal capitano della squadra. Questo può di due ore se una partita è durata di più di dodici ore. La mancata presentazione in campo, a seguito del time-out, determina in automatico la squalifica della squadra. •L'arbitro può imporre sanzioni in caso di fallo. Se un Inseguitore infatti subisce un fallo, questo può battere una punizione, volando dal cerchio centrale verso la zona punti. Il Portiere della squadra avversaria può tentare di bloccarlo, ma nessun altro giocatore può interferire. E' molto simile a un tiro di rigore a hockey su ghiaccio o calcio. •Il contatto è consentito, ma un giocatore non può colpire l'altro mediante il manico di scopa. •Non è consentita alcuna sostituzione di giocatore, neanche in caso di infortunio. La squadra continuerà a giocare con un giocatore in meno (rare eccezioni possono essere fatte quando il gioco continua per un lungo periodo di tempo, ed i giocatori diventano troppo stanchi per continuare). giocatori ietato usare la bacchetta in campo, però i giocatori possono portare le loro bacchette in campo, ma queste non devono essere utilizzate contro gli altri giocatori, o verso manici di scopa o una delle quattro palle, o contro gli spettatori 26 La partita di Quidditch termina solo quando è stato catturato il Boccino d'Oro o per un accordo tra i Capitani delle due squadre. Nel Quidditch vengono utilizzate quattro palle: una Pluffa, due Bolidi e un Boccino: •Pluffa: Palla rossa usata dai Cacciatori per segnare. Può essere sottratta alla presa di un altro giocatore ma in nessun caso un giocatore deve afferrare una parte del corpo di un altro giocatore. •Bolide: Palla di ferro stregato per inseguire i giocatori e per ostacolare •Boccino: Pallina d'oro stregata per sfuggire alla cattura il più a lungo possibile. La partita termina quando si cattura. Sette giocatori fanno una squadra Portiere, due Battitori e un Cercatore: Quidditch, con i seguenti ruoli: tre Cacciatori, un •Cacciatore: Segna lanciando la Pluffa attraverso una delle porte della squadra avversaria. Ogni volta che segna, guadagna 10 punti per la squadra. 27 Portiere: Guarda le porte, bloccando i tentativi dell'altra squadra di segnare. Cercatore: Prova ad acchiappare il Boccino, portando fine alla partita e guadagnando 150 punti. •Battitore: Usa la sua mazza per tenere lontani i Bolidi dalla sua squadra. 28 8. Stazione King's Cross di Londra Se siete fan della saga è impossibile non fare tappa alla stazione di King's Cross. Essa rappresenta una delle più antiche aree di Londra ed è stata considerata fino a non molto tempo fa una delle zone meno raccomandate della Capitale britannica (era famosa per essere un quartiere a luci rosse). Oggi invece questa parte della città è stata riabilitata ed ha tutte le carte in regola per diventare uno dei posti più cosmopoliti di Londra. Questo grazie anche all'apertura del nuovo terminale internazionale dell'Eurostar (da cui parte il treno che attraversa la Manica collegando Londra con Parigi ed il resto dell'Europa continentale). Le strutture storico-culturali più famose di questo quartiere sono la stazione ferroviaria di St Pancras e la British Library, ritenuta la biblioteca più grande del mondo, con oltre 150 milioni di pezzi presenti, tra cui 25 milioni di libri e manoscritti di oltre 2000 anni. In questo quartiere i fans di Harry Potter, possono trovare la celebre piattaforma 9 e 34 da dove il maghetto più famoso del mondo e i suoi amici erano soliti prendere il treno per la magica Hogwarts. Da non perdere anche la St Pancras Old Church, risalente al IV secolo d.c., con cimitero, in cui sono sepolti diversi personaggi famosi. Nella zona di King's Cross si trova anche la stazione metropolitana (che dà il nome al quartiere) di King's Kross St Pancras, che rappresenta la più grande stazione di interscambio della tube di Londra. Inoltre, l'area risulta ottima per i trasporti, con connessioni dirette per Heathrow, Gatwick e Luton. In questo quartiere, pieno di negozi e ristoranti, si possono trovare tantissimi alberghi a buon mercato, perfetti per il turista che vuole risparmiare pernottando in hotel con un'ubicazione che consente di raggiungere il centro di Londra in breve tempo. Il fatto che per decenni questa zona sia stata frequentata da tipi loschi non deve far pensare che non sia adatta a chi vi vuole soggiornare in camere d'albergo in grado di offrire qualsiasi confort. L'atrio occidentale è la struttura ad arco più grande fra le stazioni europee e in questo caso, rappresenta il cuore del progetto: una struttura in acciaio che s'intreccia e snoda dalle colonne per diffondersi verso il basso nello spazio circostante. La copertura dei binari e la serie di edifici attorno sono stati adattati e riutilizzati; la facciata della stazione, che era stata nel tempo oscurata, è stata restaurata e un nuovo e espressivo atrio occidentale, Concourse, è stato disegnato come l'elemento centrale del progetto. Il progetto di JMP ha fatto della nuova King's Cross uno degli ingressi alla città più iconici dal punto di vista 29 ern architettonico, in linea con il nuovo volto che la città sta assumendo in vista dei Giochi Olimpici di Londra 2012. L'atrio misura in altezza 20 metri e il suo arco comprende l'intera ampiezza di 150 metri: è il nuovo ingresso alla stazione attraverso il lato sud della struttura. La superficie dell'atrio è di 7.500 metri quadri e l'aggraziata circolarità della nuova struttura in acciaio riecheggia la forma del vicino Great Norther Hotel, dal quale si può accedere a King's Cross. La facciata originale, nei tradizionali mattoncini rossi, è stata restaurata e si trova accanto al Western Concourse. Le varie fasi del progetto hanno tenuto conto nel corso del tempo delle diverse e ampie trasformazioni di tutta l'area circostante alla stazione, cambiamenti infrastrutturali, sociali e commerciali che adesso rendono possibile una connessione più stretta tra King's Cross con la sua rete del lato nord, con St Pancras e con l'intera rete metropolitana di Londra e, conseguentemente con tutto il tessuto urbano. Il progetto, che JMP è riuscito a portare a termine nei tempi previsti, ha realizzato un luogo chiave capace di catalizzare la progressiva rigenerazione del quartiere, che provvederà allo smistamento degli oltre 50 milioni di viaggiatori che passano ogni anno da questa stazione. 30 9. L'importanza delle colonne sonore La colonna sonora di un film non serve solo a riempire le scene senza dialogo o a punteggiare sequenze drammatiche: i suoi ruoli sono molteplici e percepibili anche da un pubblico senza una solida preparazione musicale. In un film, principalmente, la colonna sonora collega le varie scene; imposta un 'tono' o uno stato d'animo; intensifica l'effetto drammatico del dialogo; assicura un senso di spazio e tempo dando unità formale; sottolinea i movimenti; rappresenta rumori reali o momenti musicali che stanno davvero suonando nella scena; e soprattutto, svolge un ruolo di commento, anticipando eventi, costruendo una tensione drammatica, aggiungendo livelli di significato alle immagini (anche contrapposti), attirando l'attenzione dello spettatore e dandogli così una base per l'immedesimazione. Tra le varie scene di Harry Potter ho scelto queste due scene: Nella scena 1 la musica anticipa, preannuncia la scena seguente, evoca il luogo in cui si trovano e precisa il senso profondo di un avvenimento. Nella scena 2 la musica caratterizza un personaggio (Neville) in diversi modi e fa capire le intenzioni di esso. Ma da cosa capiamo l'importanza di una colonna sonora? Ho provato a modificare la colonna sonora e le mie sensazioni ora sono diverse. Nella scena 3 la musica non evoca affatto il luogo anzi sembra di stare in un rodeo, però verso la fine c'è un momento che ci fa capire i pensieri o le intenzioni del personaggio (Lord Voldemort), ci preannuncia una scena e precisa il senso profondo di un avvenimento, ma la musica non descrive la Battaglia ma al contrario ci fa sentire tutta la tristezza per le persone che sono morte combattendo nella Battaglia. 31 10.Conclusioni E alla fine il bambino divenne un uomo, il nemico divenne amico, lo sfigato divenne un eroe, il cattivo divenne buono, due amici divennero una coppia, i due divennero uno, il signore oscuro divenne polvere, un libro divenne leggenda... In questi tre anni io non mi sento molto cambiata, ma i miei genitori, i miei compagni di classe o i miei insegnanti direbbero che sono cambiata, ma non so se per loro sono cambiata in modo positivo o negativo. Gli unici cambiamenti che ho notato sono nella mia classe, ad esempio due amici che divennero una coppia proprio come in Harry Potter. In questi anni ho passato diversi momenti con emozioni tutte diverse, tutte l'emozioni, i sentimenti hanno colori diversi e ogni giorno ho vissuto la giornata con colori differenti, come se una giornata fosse un arcobaleno e ogni colore sta per emozioni differenti. Quest'anno ho imparato molte cose, oltre le materie che ho studiato, ho imparato ad esserci sempre per gli altri o almeno provarci, a dare consigli alle persone a cui ne hanno bisogno e dare una mano alle persone che hanno difficoltà. Questi tre anni mi hanno aiutato a diventare una persona migliore grazie ai miei compagni e soprattutto grazie ai miei professori che mi hanno anzi che ci hanno aiutato sempre nei momenti di difficoltà, che ci hanno sempre ascoltati e sopportati nelle nostre maracalle nonostante noi siamo "cresciuti". Sono felice di poter proseguire i miei studi ma sono molto triste di lasciare i miei compagni, i miei insegnanti e la mia scuola, la scuola migliore del mondo! Vorrei tanto che questa scuola durasse 5 anni esattamente come la scuola di Hogwarts, ma purtroppo non è così. 32 Sitografia http://www.gliscritti.it/blog/entry/2148 https://it.wikipedia.org/wiki/Letteratura per ragazzi http://www.cultora.it/voldemort-hitler-dittatori-confronto/ https://www.focusjunior.it/scuola/libro-cuore-struttura-e-trama/ http://www.artspecialday.com/9art/2017/03/23/harry-potter-classico-letteratura/ https://www.lastampa.it/spettacoli/2011/07/03/news/ma-la-magia-piu-grande-e-stata-far-legge re-i-libri-1.36949076?refresh ce https://www.laletteraturaenoi.it/index.php/la-scrittura-e-noi/829-cos'è-la-letteratura-per-ragaz zi.html https://ilmiolibro.kataweb.it/articolo/scrivere/255189/amati-temuti-detestati-da-libro-cuore-a- harry-potter-sette-insegnanti-famosi-che-hanno-lasciato-il-segno/ https://ilovehogwarts.com/quidditch-le-regole-ufficiali/ https://www.bigodino.it/spettacolo/harry-potter-quadri-in-movimento.html/amp https://eateseseirimastoconharry.com/la-scalinata-di-hogwarts/ https://www.mylondra.it/il-quartiere-di-kings-cross-3/ https://www.cinematographe.it/rubriche-cinema/colonne-sonore/limportanza-tuttaltro-che-sec ondaria-della-colonna-sonora/ 33 Bibliografia Kilimangiaro 3, a cura di Gabriella Porino, Lattes&c. editori SpA, Torino, 2015 De Amicis E., Cuore, Feltrinelli 34