Il Naturalismo
Il naturalismo nasce in Francia alla fine degli anni '50 dell'Ottocento come reazione all'idealismo romantico. Gli scrittori naturalisti vogliono descrivere la realtà quotidiana senza abbellimenti, eliminando il narratore onnisciente che contamina i fatti con le proprie opinioni.
Le teorie del positivismo influenzano profondamente questa corrente: gli autori studiano la realtà con metodo scientifico, cercando di cogliere cause e meccanismi degli eventi umani senza lasciar trasparire i propri sentimenti. Il filosofo francese Taine suggerisce di analizzare i fattori che condizionano l'uomo: ereditarietà, ambiente sociale e momento storico.
I precursori sono Balzac e Flaubert, che nei loro romanzi studiano personaggi nei minimi dettagli, spesso mossi da successo e denaro. Flaubert in particolare contrappone all'"odioso io" del narratore tradizionale lo "scienziato impassibile" che osserva senza giudicare.
Émile Zola teorizza definitivamente il naturalismo negli anni '60-'70, applicando il metodo scientifico alla letteratura. Per Zola il romanzo diventa uno strumento di indagine antropologica che studia i legami tra ambiente, geni e comportamento, assumendo anche un valore etico e politico.
💡 Ricorda: Il naturalismo trasforma la letteratura da arte idealizzata a scienza sociale, con il dovere della verità sulla condizione umana.