I Comuni e la Nuova Società Urbana
Verso il Duecento-Trecento, l'Italia si trasforma radicalmente. Nel centro-nord nascono i Comuni che si liberano dal potere imperiale, mentre il sud rimane più arretrato e feudale.
Le città diventano il nuovo centro della vita economica e sociale. La struttura sociale urbana è complessa: al vertice i magnati (nobili), poi il popolo grasso (mercanti, professionisti, organizzati nelle arti - le corporazioni), il clero, il popolo minuto (artigiani) e i poveri.
I Guelfi filo−papali e Ghibellini filo−imperiali si scontrano continuamente, aprendo la strada alle Signorie - governi personali di famosi condottieri che approfittano del caos per prendere il potere.
Questa nuova società mercantile ha una visione dinamica del mondo: si può cambiare condizione sociale, si può arricchire col commercio. Nasce l'intellettuale laico - non più solo ecclesiastico - che scrive per un pubblico borghese sempre più colto.
💡 Svolta epocale: Il passaggio dalle campagne alle città cambia tutto - dalla mentalità alla letteratura, dall'economia alla lingua!