I trovatori e la rivoluzione poetica
I trovatori provenzali inventano letteralmente l'idea moderna dell'amore! Scrivono in lingua d'oc e cantano nelle corti con accompagnamento musicale.
Il primo fu Guglielmo IX d'Aquitania, un signore feudale che amava guerra e piaceri. Tra i grandi nomi: Bertran de Born (versi guerreschi), Jaufré Rudel (amore lontano), Bernart de Ventadorn (poesia sentimentale), Arnaut Daniel (forme elaborate e preziose).
Il tema centrale è sempre l'amore: il poeta si dichiara servitore della donna, esprime desiderio e tormento. L'amore è fonte di ogni bontà, ma c'è sempre il terrore dei "malparlieri"!
Linguaggi segreti: Usano ancora donne schermo e senhal per nascondere l'identità della donna amata!
Oltre alle canzoni d'amore, creano generi incredibili: sirventes (temi politici), tenzone (dibattiti tra poeti), pastorella (cavaliere che corteggia invano una contadina), alba (lamento per l'arrivo dell'alba che separa gli amanti).
Distinguono tra trobar leu (poesie facili) e trobar clus (poesie oscure e complesse). La crociata contro gli Albigesi disperde i trovatori, che si rifugiano in Spagna e Italia, portando la loro arte nella Scuola Siciliana.