Ugo Foscolo nasce nell'isola greca di Zante, appartenente alla Repubblica di Venezia. Nel 1778, la sua famiglia si trasferisce a Venezia. Si arruola nell'esercito della Repubblica Cispadana, ma dopo il Trattato di Campoformio con cui Napoleone cede Venezia all'Austria, si autoesilia a Milano. Successivamente si arruola nell'esercito napoleonico contro l'Austria e si allontana dalle idee napoleoniche con la Restaurazione.
Tra le opere principali di Ugo Foscolo si annoverano "Ultime lettere di Jacopo Ortis", un romanzo epistolare pubblicato in 3 edizioni tra il 1799 e il 1817. Altre opere significative sono "Notizia intorno a Didimo Chierico" e "Poesie", una raccolta che comprende due odi e 12 sonetti, tra cui "Alla sera", "A Zacinto" e "In morte del fratello Giovanni". Foscolo scrisse anche "Dei Sepolcri" nel 1807, un carme che affronta il tema del culto dei morti e della funzione eternatrice della poesia.
Le Grazie, un poema incompiuto, è un'opera di stile neoclassico composta da tre inni.
Foscolo passò parte della sua vita a Venezia e a Milano, ma si spostò successivamente in esilio in Svizzera e successivamente a Londra. Morì vicino a Londra nel 1827.
Nelle opere di Ugo Foscolo si evidenziano temi amorosi e politici, uniti da un linguaggio poetico solenne. I motivi principali ricorrono l'amore e il dolore, l'esilio, la patria, l'amicizia e la fiducia nella sopravvivenza dell'uomo dopo la morte.
Infine, Ugo Foscolo è noto per il suo materialismo pessimismo, l'uso della bellezza come rassicuratrice della poesia e la sua partecipazione alla vita sociale e politica del suo tempo.