Il fu Mattia Pascal: la fuga impossibile
Pubblicato nel 1904, questo romanzo racconta la storia di Mattia Pascal, piccolo borghese intrappolato in una vita insoddisfacente. Quando viene dato per morto per errore, decide di approfittarne per crearsi una nuova identità: Adriano Meis.
Ma ecco il colpo di genio di Pirandello: la libertà si rivela una trappola ancora peggiore. Adriano non può amare, lavorare, comprare una casa o creare legami autentici perché fondamentalmente non esiste. La sua identità falsa lo esclude completamente dalla società.
Quando torna a casa fingendo la morte di Adriano Meis, Mattia scopre che sua moglie si è risposata. Gli resta solo da osservare la vita degli altri dall'esterno, sapendo di essere per sempre escluso - è diventato un "forestiere della vita".
Il romanzo è narrato dallo stesso protagonista in forma retrospettiva. La morale è chiara: è impossibile rinunciare all'identità socialmente determinata, ma Mattia non riesce nemmeno a capire davvero chi sia.
L'errore di Mattia: Non fu scegliere la libertà, ma non essere stato capace di viverla davvero, rifiutando completamente l'identità individuale.
Lo strappo nel cielo di carta
Una delle metafore più potenti del romanzo paragona la nostra esistenza a un teatrino di marionette. La personalità è una maschera fittizia, la realtà che ci circonda è solo una proiezione della nostra soggettività - come un cielo di carta.
Basta un nulla per mandare in crisi queste costruzioni: lo "strappo" nel cielo di carta. La marionetta è abituata a considerarlo vero, ma quando si strappa improvvisamente ne viene denunciata la falsità, e la marionette entra in crisi totale.
Il nostro agire è possibile solo se crediamo alle nostre costruzioni, ignorando che sono convenzionali. Lo "strappo" ci obbliga a prendere coscienza, ci riempie di dubbi, ci paralizza. Tutte le certezze si sfaldano - questa è la condizione moderna.
Mattia si limita a constatare di non sapere più chi sia, senza fare passi successivi. Sa solo ciò che non è più, non ciò che potrebbe essere. Per questo l'ultima frase è significativa: "Io sono il fu Mattia Pascal" - indica la perdita d'identità ma anche l'incapacità di prospettare soluzioni alternative.
Significato profondo: Pirandello fa di Mattia un "eroe provvisorio" che distrugge le illusioni sull'identità ma non va oltre la negazione.