Iacopone da Todi: la voce drammatica del francescanesimo
Iacopone da Todi (1230-1306) rappresenta il lato più drammatico e conflittuale del movimento francescano. La sua conversione avviene dopo un evento traumatico: la morte della moglie, sotto i cui vestiti scopre un cilicio (una fascia di metallo con spine che lei indossava per mortificarsi).
Questo shock lo porta ad abbracciare l'ideale francescano della povertà assoluta, ma con un approccio molto più pessimista rispetto a San Francesco. Diventa un nemico acerrimo della ricchezza della Chiesa, tanto che papa Bonifacio VIII lo scomunica e lo condanna al carcere.
Le sue 92 laudi sono poesie religiose scritte in volgare umbro, accessibili a tutti ma cariche di drammaticità. La più famosa è "Donna de Paradiso", una ballata che racconta la Passione di Cristo dal punto di vista della Madonna come madre che soffre.
In questa lauda, sia Gesù che la Madonna sono rappresentati come esseri umani che provano dolore proprio come noi. La parola più ripetuta è "figlio", mentre la domanda ricorrente è: "Perché proprio lui doveva essere crocifisso?". È letteratura che tocca il cuore, non solo la mente.
💡 Nota bene: Iacopone scrive sempre in volgare per raggiungere il popolo, ma il suo tono è molto più cupo e drammatico rispetto alla serenità di San Francesco!