L'incontro con Virgilio e la profezia del Veltro
Dall'introduzione fornita dall'ombra, Dante riconosce in essa il poeta Virgilio, autore dell'Eneide e sua massima fonte d'ispirazione letteraria.
Con grande riverenza, Dante si rivolge a Virgilio definendolo:
- "Lo bello stilo che m'ha fatto onore" (il modello stilistico che ha ispirato la sua poesia)
- "Lume" degli altri poeti (guida e maestro nella poesia)
- Suo "maestro" e suo "autore" (riconoscendogli autorità morale e letteraria)
Concetto Importante: Virgilio rappresenta la ragione umana che, pur illuminante, ha dei limiti (non può guidare Dante in Paradiso).
Dante chiede aiuto a Virgilio per superare l'ostacolo rappresentato dalla lupa. Virgilio risponde spiegando che non è possibile superare direttamente quella bestia, ma bisogna intraprendere un altro cammino.
Virgilio pronuncia quindi una profezia: arriverà un "veltro" (un levriero, cane da caccia) che sconfiggerà la lupa. Questo misterioso salvatore:
- Non si nutrirà di terra o denaro (non sarà avido)
- Ripristinerà tre virtù divine: sapienza, amore e virtù (simboli della Trinità)
- Salverà l'Italia "per cui morì la vergine Cammilla, Eurialo e Turno e Niso di ferute"
Dibattito Storico: L'identità del veltro è oggetto di numerose interpretazioni. Potrebbe essere:
- Un riformatore politico (Cangrande della Scala o l'imperatore Arrigo VII)
- Un riformatore religioso
- Una figura allegorica che rappresenta il trionfo della virtù sul vizio
Virgilio si offre quindi come guida per Dante attraverso:
- L'Inferno, dove sentirà "le disperate strida" delle anime dannate
- Il Purgatorio, dove vedrà anime "contente nel fuoco" perché sperano di salire al Paradiso
Tuttavia, Virgilio ammette di non poter guidare Dante in Paradiso perché fu "ribelle" a Dio, essendo vissuto da pagano. Per accedere al regno celeste, Dante avrà bisogno di una guida "più degna" (che sarà Beatrice).
Il canto si conclude con Dante che esprime compassione per Virgilio, condannato a non conoscere mai Dio, e accetta la sua guida per iniziare il viaggio attraverso l'Inferno, che nella visione dantesca è immaginato come un cono rovesciato che si estende fino al centro della Terra.
Riflessione: La selva oscura rappresenta una condizione universale di smarrimento morale che ognuno può sperimentare nella propria vita. Quale potrebbe essere la tua "selva oscura" personale?