La vita di Leopardi: genio e sofferenza
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, un borgo delle Marche che lui stesso definirà "bigotto e conservatore". Da bambino prodigio, viene esibito dal padre nei salotti, ma la sua vera formazione avviene nella biblioteca paterna.
Per sette anni si dedica allo studio intensivo: impara greco, latino, ebraico, francese e traduce i grandi classici. Questo "studio matto e disperatissimo" però lo segna profondamente: sviluppa problemi alla schiena, alla vista e alla respirazione. Soprattutto, sacrifica la sua giovinezza ai libri.
Il rapporto con la madre Adelaide è drammatico: fredda e bigotta, arriva a pregare Dio perché il figlio malato muoia per non peccare più. Leopardi sogna di fuggire da Recanati, ma il tentativo di fuga fallisce miseramente quando il padre lo scopre.
Ricorda: Gli anni di studio intensivo segnano per sempre sia il corpo che l'animo di Leopardi, diventando la base della sua visione pessimistica della vita.
Dopo la delusione del viaggio a Roma, Leopardi collabora con l'editore Stella a Milano. A Pisa ritrova l'ispirazione poetica e scrive A Silvia, dando inizio ai Grandi idilli. A Firenze si innamora di Fanny Targioni Tozzetti, ma viene respinto.