Le forme metriche e la lingua
I poeti siciliani utilizzarono forme metriche innovative come la canzone, la canzonetta e il sonetto, che davano grande musicalità ai componimenti. Proprio il sonetto viene tradizionalmente attribuito all'invenzione di Jacopo da Lentini, uno degli esponenti più importanti della scuola.
Per quanto riguarda la lingua, i poeti siciliani scelsero di utilizzare il volgare siciliano letterario anziché il latino, rendendo le loro opere accessibili a un pubblico nazionale piuttosto che internazionale. È interessante notare che oggi non conosciamo esattamente la forma originale di questi testi, poiché ci sono giunti attraverso le trascrizioni fatte dai poeti toscani.
Questa "traduzione" dal siciliano al toscano ha creato un fenomeno particolare: le rime, che erano perfette nel volgare siciliano originale, sono diventate imperfette nella versione toscana. Questo ha dato origine alla cosiddetta rima siciliana, un esempio affascinante di come la poesia si sia trasformata nel suo viaggio attraverso le diverse regioni d'Italia.
🔍 Le opere della Scuola Poetica Siciliana sono giunte a noi attraverso tre codici manoscritti, preziosi testimoni dell'evoluzione della nostra lingua e letteratura.