Il timbro e il fonosimbolismo nella poesia
Il timbro in poesia si riferisce al "colore" o alla sfumatura di significato che si accompagna a una lettera o a un gruppo di lettere.
Per le vocali, il timbro può essere:
- Chiaro e sonoro (a, e, o aperte)
- Acuto e stridente (i)
- Grave e trattenuto (e, o chiuse)
- Cupo e oscuro (u)
Per le consonanti, il timbro può essere:
- Vibrante e tremante (r)
- Liquido e molle (l)
- Aspro e secco (t, c, p dure)
- Martellante (t, d)
- Frusciante (f, s, z)
Vocabulary: Il fonosimbolismo è un fenomeno per cui il suono assume un significato autonomo, collegando strettamente significato e significante.
Highlight: Tutti gli artifici fonetici servono a collegare significato e significante nella poesia.
La relazione tra poesia e musica si manifesta nelle canzoni. In Italia, alla fine del '400, si è diffusa la canzone leggera, caratterizzata da musica orecchiabile e testo poco impegnativo. Una canzone è costituita da testo, musica e interpretazione del cantante.
Esempio: "Il tuo tintinnio squillo, / voce argentina - Adoro, / adoro - Dilla, dilla, / la nota d'or - L'onda / pende dal ciel tranquilla." (G. Pascoli)
Questo esempio di fonosimbolismo di Pascoli mostra come il suono delle parole possa evocare immagini e sensazioni, creando un legame profondo tra significante e significato in poesia.