La Poesia Provenzale e l'Amor Cortese
Immagina un mondo dove l'amore diventa un'arte raffinata, con regole precise come un gioco di corte. Ecco cosa rappresentava l'amor cortese nella poesia provenzale medievale.
L'amore cortese aveva caratteristiche molto specifiche che lo rendevano diverso dall'amore di oggi. La donna era sempre di rango sociale superiore al poeta, spesso sposata, rendendo l'amore impossibile da realizzare. Il poeta si comportava come un servitore fedele, pronto a tutto pur di conquistare anche solo uno sguardo della sua amata.
La sofferenza amorosa non era vista come qualcosa di negativo, anzi! I poeti credevano che questa sofferenza purificasse l'anima e li rendesse persone migliori. Per proteggere l'identità delle donne cantate, usavano i senhal, dei nomi in codice che nascondevano la vera identità dell'amata.
I protagonisti di questa tradizione erano i trovatori dalverbo"trobar"=comporre e i giullari. I trovatori componevano i testi e potevano provenire sia dalla nobiltà che dal popolo, ma erano sempre uomini colti. I giullari invece erano gli esecutori, quelli che cantavano le opere altrui nelle corti.
Curiosità: I trovatori non scrivevano solo testi ma componevano anche le melodie, creando vere e proprie canzoni!
Esistevano due stili principali: il trobar leu (poetare facile) di Bernart de Ventadorn, più semplice e diretto, e il trobar clus (poetare difficile) di Arnaut Daniel, complesso sia nella forma che nei contenuti.