Il proemio: introduzione e dedicazione
Il proemio del Decameron è scritto in una lingua elevata e complessa, che può rappresentare una sfida per chi si avvicina per la prima volta a quest'opera. L'autore lo definisce anche "principe galeotto", un riferimento al ciclo arturiano che richiama il famoso passo dantesco di Paolo e Francesca nell'Inferno.
Boccaccio inizia condividendo la sua esperienza personale: anche lui ha sofferto d'amore per una donna di ceto superiore al suo, un amore intenso e quindi difficile da sostenere. Durante questo periodo ha trovato conforto negli amici che hanno provato compassione per lui, e ora vuole ricambiare offrendo a sua volta sollievo agli afflitti.
L'autore dedica la sua opera soprattutto alle donne innamorate. Mentre gli uomini hanno varie distrazioni (caccia, pesca, gioco), le donne sono spesso confinate nelle loro stanze, in preda a pensieri malinconici. Per questo motivo, Boccaccio offre loro 100 novelle che raccontano diversi casi d'amore, sia piacevoli che dolorosi, da cui potranno trarre sia diletto che insegnamenti.
💡 Il Decameron non è solo un'opera di intrattenimento, ma anche uno strumento di conoscenza: attraverso le novelle, Boccaccio offre alle sue lettrici l'opportunità di esplorare diverse esperienze d'amore e di vita, ampliando la loro conoscenza del mondo da una posizione socialmente limitata.