Giovanni Verga: Il Maestro del Verismo
Verga è il re del Verismo italiano. Prima di diventare verista scrive romanzi sentimentali come "Storia di una capinera" (storia di monacazione forzata). Poi scopre la sua strada nella "Vita dei campi".
"Rosso Malpelo" è devastante: un ragazzo cattivo perché ha i capelli rossi, che ha imparato che nella vita "devi schiacciare gli altri per non essere schiacciato". Quando il padre muore in una cava, Malpelo lo cerca disperatamente tra le macerie. Alla fine anche lui sparirà in uno scavo pericoloso.
"La Lupa" racconta di una donna ninfomane che costringe la figlia a sposare un giovane per poi sedurlo. Finirà uccisa da lui stesso. "Fantasticheria" introduce l'ideale dell'ostrica: se ti stacchi dal tuo scoglio, metti in difficoltà tutto il gruppo.
Nelle "Novelle Rusticane", "La Roba" presenta Mazzarò, ossessionato dal denaro. Prima prendeva calci, ora li dà. Alla fine, in punto di morte, uccide i suoi animali perché "vengano con lui" - finale insieme comico e tragico.
Il Ciclo dei Vinti doveva essere un grande progetto sui "vinti" dal progresso, quelli travolti dalla "fiumana" del cambiamento sociale.
Tecnica verghiana: Verga usa il discorso indiretto libero e la regressione - il narratore si mette al livello culturale dei suoi personaggi.