Il messaggio politico e Romeo di Villanova
Dante usa questo canto per lanciare la sua critica politica più forte. Distingue chiaramente Guelfi e Ghibellini: i primi sostenevano il Papa, i secondi l'Imperatore. Ma c'erano anche i Guelfi Neri pro−Papa e i Guelfi Bianchi pro−Imperatore, che causarono l'esilio di Dante.
Per Dante, l'obiettivo della politica deve essere sempre la giustizia, non la cupidigia umana. La politica corrotta è il male principale del suo tempo.
Nella seconda parte del canto, Giustiniano spiega che nel cielo di Mercurio ci sono tutti quelli che hanno fatto del bene per ottenere gloria terrena. Le loro voci si uniscono in un'armonia perfetta, come in un coro.
💡 Parallelo importante: La storia di Romeo di Villanova, accusato ingiustamente di corruzione ed esiliato, rispecchia quella di Dante stesso!
L'ultima figura è Romeo di Villanova, cortigiano del re di Provenza accusato falsamente di tradimento. Anche se innocente, fu costretto all'esilio - proprio come Dante. La morale è potente: "Se il mondo conoscesse la forza d'animo di quest'uomo che ha dovuto mendicare, sicuramente lo stimerebbe di più."
Questo canto ti mostra come Dante colleghi sempre storia, politica e esperienza personale in un messaggio universale sulla giustizia.