Il termine "positivisme" fu utilizzato per la prima volta nel 1820 per definire il metodo rigoroso delle scienze "positive", cioè basate sull'osservazione dei fatti e sulla verifica sperimentale delle teorie. In particolare, la "filosofia positiva" indica il nuovo sapere che avrebbe dovuto riorganizzare la società europea, fondato sul progresso scientifico e filosofico. Negli ultimi decenni del 1800, lo sviluppo industriale e tecnologico, il consolidamento degli stati liberali e degli imperi coloniali, e il rafforzamento economico e politico della borghesia capitalistica portano ad una nuova esaltazione della ragione e della sua capacità di misurare e conoscere la realtà.
Le origini del Positivismo
Il Positivismo può essere considerato uno sviluppo della cultura illuministica (Positivismo Neoilluminismo), poiché ripropone il primato delle scienze e del metodo scientifico fondato sull'osservazione, analisi, sintesi, descrizione. La religione, la filosofia e la poesia, che avevano caratterizzato il Romanticismo, passano in secondo piano e diventano, comunque, oggetto di analisi scientifiche. Si crea una vera e propria "ideologia del progresso", fondata sul convincimento che il sapere scientifico apra all'umanità un cammino inarrestabile di prosperità.
Differenze con l'Illuminismo
Il paragone con l'Illuminismo risulta inevitabile, e, infatti, moltissime sono le affinità, ma esiste una sostanziale differenza tra il pensiero illuministico e quello positivista. L'Illuminismo fu l'ideologia di una borghesia che nel '700 era la classe sociale emergente, rivoluzionaria, in lotta contro il potere dominante dell'aristocrazia e del clero; il Positivismo è anch'esso espressione della borghesia, ma di una borghesia capitalistica e conservatrice, antirivoluzionaria, impegnata ad arginare la crescita della nuova classe sociale rivoluzionaria, la classe operaia, il proletariato, il quarto stato.
Filosofia positiva di Auguste Comte
L'elaborazione filosofica del Positivismo si ha ad opera di Auguste Comte nell'opera "Corso di filosofia positiva" (pubblicato nel 1830-1842). Comte teorizza che l'umanità ha attraversato varie fasi di sviluppo e l'ultima fase, la contemporanea, è la fase positiva, in cui gli uomini non cercano più di capire il perché dei fenomeni, ma si dedicano allo studio del modo con cui i fenomeni si manifestano. Comte organizza tutte le scienze in un sistema gerarchico, a capo del quale è la sociologia, seguita dalla filosofia. Secondo Comte, ogni fenomeno deve essere osservato, comparato con altri di cui si ha esperienza, per arrivare alla formulazione di leggi e principi che spieghino come è la realtà.
Influenze del Positivismo
Il Positivismo influirà su tutta la cultura di fine '800. Alla base di questa cultura troviamo principi fondamentali:
- Qualsiasi studio deve fondarsi sull'analisi di fatti concreti e oggettivi, secondo il metodo delle scienze naturali, che si basa sull'esperienza (Empirismo) di cose reali; si rifiuta, quindi, la realtà metafisica.
- L'uomo diventa oggetto di studio e viene considerato il frutto finale di una catena evolutiva, condizionato da 3 elementi: le origini familiari, l'ambiente sociale, il contesto storico.
- Le capacità delle scienze e della tecnica sono esaltate e si nutre la totale fiducia che esse porteranno al progresso e al miglioramento dell'uomo.
- A questo cosiddetto progressismo si affianca, però, sulla base dell'analisi condotta dalle scienze sociali, un senso di ineluttabilità e di rassegnazione.
Inoltre, il Positivismo ha avuto un impatto significativo sulla teoria dell'evoluzione, con il principio della "selezione naturale" di Charles Darwin, e ha influenzato settori diversi come la biologia, la storia e la sociologia.