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25/9/2022
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Simone Gomarasca 4B1 Il giorno della civetta (prima la civetta agiva solo di notte, ora così forte che agisce pure di giorno) L'autore Leonardo Sciascia, nel libro: "Il giorno della civetta" raccontala prepotenza della mafia al Sud e si apre proprio con un omicidio mafioso. L'autore inizia raccontando di un assasinio in Piazza Garibaldi, sull'uscio di pullman dove nell'attentato muore Salvatore Colasberna. La folla si disperde e all'arrivo delle forze dell'ordine, non trovano nessuno tranne l'autista, il bigliettaio e un panellaro( inizlamente fuggito). Tutti compiono omertà, cioè non denunciano per paura. Questo indagine finisce a carico di un comandante proveniente da Parma, il capitano Bellodi. Esso classifica l'omicidio come un omicidio di stampo mafioso e questo fa smuovere la classe politica di Roma( alcuni chiedono allontanamento). Il capitano continua con le indagini e la prima donna a presentarsi in caserma è Rosa Nicolosi, apparentemente non c'entra nulla col caso, invece il marito Pietro Nicolosi, è scomparso proprio perché aveva visto l'omicida del Colasberna e aveva rivelato il nome alla moglie. Il sicario era Diego Marchica( Zicchinetta). Intanto il secondo nome che emerge viene rivelato da un suo confidente doppiogiochista, cioè Calogero Dibella( Parieneddu), è quello di Pizzuco. Questo nome viene ritrovato insieme ad altri 2 nomi su un foglio lasciato dal Dibella dopo il suo suicidio. Sul foglio sono presenti...
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i nomi di: Pizzuco( mandante), Marchica( sicario) e Don Mariano Arena( capo mafia). Tutti e tre vengono interrogati, ma si ha un nulla di fatto. Il capitano intanto si reca a Parma e da lì riceve un giornale siciliano dove apprende che tutte le prove da lui raccolte sono crollate. II Marchica aveva avuto da un politico un alibi e si dice che Nicolosi non è scomparso, bensì è stato ucciso dall'amante. Perciò i politici permettono di rilasciare i mafiosi. Parole: 270