L'Esclusione e la Tragedia del Nido
Il cuore del componimento sta nel contrasto tra fecondità e sterilità. Mentre il profumo del gelsomino "sa di fragole rosse" (una bellissima sinestesia che unisce olfatto e vista), Pascoli introduce l'immagine dell'erba che cresce sulle tombe.
La metafora dell'ape esclusa è fondamentale: come l'ape che trova tutte le celle occupate e si aggira sola, così il poeta si sente escluso dalla possibilità di creare un nuovo nido familiare. La Chioccia delle Pleiadi rappresenta invece l'immagine del nido protettivo con i suoi pulcini-stelle.
Il finale è potente: all'alba il gelsomino chiude i petali "sgualciti" ma dentro cresce "una felicità che non conosco". Questa felicità della procreazione rimane estranea al poeta, legato al ricordo del suo nido originario distrutto dalla tragedia familiare.
Per Pascoli, amare una donna significherebbe tradire la memoria dei suoi cari morti. È condannato a celebrare la fecondità altrui rimanendo per sempre escluso.
Concetto chiave: Il "nido" pascoliano non è solo la famiglia, ma rappresenta l'impossibilità di crescere e di creare nuovi legami affettivi.